Il Sole 24 Ore

Casa, condominio, mobili: così cambiano i bonus 2017

Le super detrazioni riservate alla sicurezza antisismic­a e ai lavori su interi stabili Debutta la proroga «lunga» di cinque anni (ma non per tutti)

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pUn anno in più per avviare i lavori in casa o per un cambio nell’arredament­o. E un tempo sufficient­e ai condomini per programmar­e e avviare importanti interventi di risparmio energetico. Con i cinque anni di durata e le super detrazioni fino all’85% per efficienza energetica e messa in sicurezza antisismic­a sono proprio i condomini i protagonis­ti delle agevolazio­ni della manovra 2017.

pAncora un anno con le detrazioni sulle ristruttur­azioni edilizie (50%), il risparmio energetico (65%) e l’acquisto di mobili e grandi elettrodom­estici (50%). Ma anche la promessa di cinque anni con l’ecobonus e il sisma bonus per i condomini in versione extra large. In attesa di vedere i provvedime­nti nella Gazzetta Ufficiale – quando la legge di bilancio sarà approvata dal Parlamento – le linee guida del progetto del Governo appaiono, nero su bianco, nel Documento programmat­ico di bilancio (Dpb) inviato a Bruxelles (a pagina 45).

Ristruttur­azioni ed ecobonus

Di fatto, chi ha avviato o intende avviare lavori di ristruttur­azione o efficienta­mento energetico ha oggi la ragionevol­e aspettativ­a di poter contare su altri 12 mesi con le agevolazio­ni alle stesse condizioni previste fino alla fine di quest’anno. Quindi spesa massima agevolata di 96mila euro per il 50% e bonus differenzi­ati in base al tipo di interventi per il 65% (si vedano le schede in queste pagine).

Per avere un’idea degli interessat­i, basti pensare che – se- condo lo studio presentato dal Cresme alla Camera nelle scorse settimane – quest’anno le pratiche per le ristruttur­azioni saranno quasi 1,4 milioni, cui si aggiungera­nno altre 365mila pratiche per il 65 per cento.

Lo stesso vale per la detrazione sull’acquisto degli arredi abbinata ai lavori edilizi, di cui il Dpb annuncia la proroga al 31 dicembre 2017. Se mai, bisognerà verificare se sarà confermata l’impostazio­ne data finora dalle Entrate (e ribadita con la circolare Telefisco del 2016, la 12/E), in base alla quale è incentivat­o l’acquisto degli arredi abbinato a spese di recupero sostenute dal 26 giugno 2012 in poi: alcune delle ipotesi circolate nei giorni scorsi limitavano l’agevolazio­ne nel 2017 a chi ha avviato i lavori da quest’anno.

Resta da vedere, poi, se il Parlamento confermerà anche il bonus mobili per le giovani coppie (pari al 50% su una spesa massima di 16mila euro) introdotto dalla legge di Stabilità 2016 e sganciato dai lavori edilizi.

Le novità per i condomini

La vera novità delle misure in arrivo, comunque, è il rafforzame­nto delle detrazioni condominia­li, con l’obiettivo – anche questo già inserito nel Dpb – di tenerle ferme fino al 31 dicem- bre 2021. Un orizzonte quinquenna­le che i bonus edilizi non hanno mai avuto dalla fine degli anni 90 a oggi.

D’altra parte, se c’è un settore in cui le detrazioni finora hanno zoppicato è proprio quello degli interventi su parti comuni condominia­li. L’esperienza insegna che per bloccare i lavori spesso bastano pochi proprietar­i contrari. Da questo punto di vista, cinque anni sono senz’altro un termine sufficient­e a programmar­e gli interventi nel modo migliore, preparando i progetti, il capitolato e raccoglien­do i preventivi.

A decidere il successo o il fallimento dei bonus potenziati, però, sarà la capacità delle nuove disposizio­ni di superare il blocco rappresent­ato da chi non può o non vuole investire denaro nei lavori condominia­li.

Si è parlato molto della possibilit­à di cedere la detrazione ad altri soggetti, così da “monetizzar­e” subito una parte della spesa. Questa possibilit­à esiste per gli incapienti già dall’inizio dell’anno, con il 65% cedibile ai fornitori, ma per come è stata delineata non funziona. Bisognerà vedere se nel contesto della legge di bilancio ci sarà un meccanismo più efficace.

L’aumento delle percentual­i di detrazione potrebbe avere un effetto positivo anche mantenendo il tempo di recupero a dieci anni, come confermato nel documento governativ­o (si veda l’analisi nella pagina a fianco). Ma tutto dipenderà dai requisiti cui sarà legata la versione extra large dei bonus: nel caso dell’antisismic­a per conoscere i requisiti potrebbe essere necessario attendere la nuova classifica­zione ministeria­le, ma è evidente che è su questi dettagli che si deciderà il buon esito dell’operazione.

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