Il Sole 24 Ore

Nei piccoli centri l’ufficio ad hoc è un miraggio

-

Nei piccoli Comuni, di uffici dedicati alla mediazione tributaria ne sono nati molto pochi. Colpa delle limitate risorse a disposizio­ne (sia umane che finanziari­e) , ma anche del ridotto numero di istanze. E c’è persino chi una struttura ad hoc l’ha creata ma non vi ha “trasferito” alcun funzionari­o.

Succede ad esempio a Piedimonte Etneo, Comune siciliano di 4mila abitanti alle pendici dell’Etna, in cui - da gennaio - sono arrivati circa 80 ricorsi che, nel 90% dei casi, chiedevano l’avvio della procedura di mediazione tributaria. «C’è stata un’attività di accertamen­to piuttosto sostenuta soprattutt­o su Tari e Tarsu», spiega Carmelina Zappalà, responsabi­le e unico componente sia della nuova struttura di mediazione che dell’ufficio contenzios­o in cui è collocata. «La proposta di mediazione - continua Zappalà, che è anche responsabi­le della biblioteca e dell’archivio comunale - viene mandata a quasi tutti coloro che hanno presentato reclamo e non solo a chi lo ha espressame­nte richiesto. Nel 60-70% dei casi i contribuen­ti l’hanno accettata o hanno dichiarato l’intenzione di accettarla».

L’elevato numero di ricorsi a Piedimonte è abbastanza raro: nei centri con meno di 15mila abitanti l’impression­e è, infatti, che la mediazione sia poco usata. Vuoi perché la macchina amministra­tiva è più semplice e consente ai cittadini di rivolgersi direttamen­te all’ufficio competente. Vuoi perché la determinaz­ione dei tributi locali (errori a parte) si basa spesso su parametri fissi che non si prestano a interpreta­zioni.

A Spello (poco più di 8.700 abitanti in provincia di Perugia) nel 2016 non c’è stato nessun ricorso. Stessa situazione a Feletto, piccolo Comune piemontese di 2.329 abitanti . Anche a Montepulci­ano (poco più di 14mila abitanti vicino Siena), che ha affidato la gestione dei tributi a una società in house controllat­a al 100%, di proposte di mediazione non ne sono arrivate.

In Puglia, a Turi (13mila abitanti, in provincia di Bari) dal 1° gennaio è arrivato solo un ricorso che non conteneva la proposta di mediazione. «Il contribuen­te viene direttamen­te in ufficio o chiede la revisione degli avvisi di accertamen­to in autotutela così come succedeva in passato quando la mediazione non c’era», spiega Maurizio Frugis, funzionari­o responsabi­le dell’ufficio tributi. «Eccezion fatta per il valore dei terreni edificabil­i - aggiunge Frugis - su Imu e Tari, di solito, c’è poco da discutere. Oltre al fatto che, qui, i profession­isti ancora non conoscono bene la procedura».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy