Autorità di gestione, l’obiettivo è completare l’iter entro l’anno
pIl monito è arrivato da Bruxelles due settimane fa. Regioni e ministeri - spiegavano dalla Commissione Ue - rischiano di non ottenere i rimborsi per la programmazione 2014-2020 se non vengono chiuse le «procedure di designazione» delle Autorità di gestione, ovvero le 51 cabine di regia dei Programmi operativi, regionali e nazionali. Tra le regioni solo il Friuli Venezia Giulia ha completato l’iter per il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), mentre il ministero del Lavoro ha perfezionato quello per la Garanzia giovani. Fonti del ministero dell’Economia e delle Finanze fanno però sapere che le amministrazioni sono al rush finale: un buon numero di designazioni dovrebbe arrivare già a novembre e per tutti l’iter dovrebbe concludersi entro l’anno, scongiurando così lo spettro del mancato rimborso. L’Italia, va detto, non è l’unico Paese che deve ancora mettersi in regola.
Le Adg (come vengono chiamate dagli addetti ai lavori) sono individuate a livello di ciascuna amministrazione centrale e regionale. La proposta di investitura viene sottoposta al parere vincolante dell’autorità di audit del programma che deve verificare il rispetto della normativa europea e il possesso di requisiti chiave. In Italia ci sono 25 autorità di audit, a loro volta designate dal ministero dell’Economia. Per il Fesr del Friuli Venezia Giulia l’autorità di audit ha formulato un parere favorevole il 28 settembre con la conseguente designazione formale dell’Adg con la delibera della giunta regionale del 30 settembre e la notifica alla Commissione Ue.
Da che cosa dipende il ritardo italiano? In parte perché le amministrazioni si trovano ad affrontare questi adempimenti burocratici e al tempo stesso sono impegnate con la chiusura della programmazione 2007-2013. In questa tornata, poi, le regole sono più complesse: il sistema informatico, per esempio, deve coprire tutte le fasi della selezione delle operazioni, dalla gestione finanziaria fino ai 7È responsabile della gestione e attuazione del Programma operativo, in conformità con i princìpi di sana e buona gestione amministrativa e finanziaria, e dell’ottimizzazione dell’efficacia degli interventi finanziari. Nella programmazione 2014-2020 le Adg sono 51, tanti quanti i Programmi recuperi e ai controlli anti-frode. A complicare l’iter è anche l’abolizione delle province, che in passato avevano ricevuto la delega per il Fondo sociale europeo.
La mancata designazione - precisano però dal Tesoro - non ostacola le procedure di attuazione dei programmi. Le amministrazioni hanno infatti già avviato bandi, sono in corso le procedure di selezione e in alcuni casi sono già state sostenute delle spese (si veda l’articolo sopra). Questo è possibile perché, come previsto da un regolamento Ue del dicembre 2013, le regioni hanno già ricevuto prefinanziamenti da Bruxelles a partire dal 2014. Finora l’assegno complessivo staccato dalla Commissione Ue è di 2,1 miliardi per tutti i fondi europei (Fesr, Fse, Garanzia giovani, quelli agricoli e per la pesca). Le richieste di rimborso all’esecutivo Ue per le spese già effettuate possono invece essere avanzate solo dopo la designazione dell’Adg. Per ora questo non produce alcun effetto in termini di rischi di disimpegno automatico (cioè la riduzione del finanziamento per le spese non effettuate) perché la prima scadenza di rendicontazione è fissata al 31 dicembre 2017 e per alcuni programmi al 31 dicembre 2018. Una volta completata la fase di investitura delle Adg a fine anno, nel 2017 le amministrazioni potranno rendicontare le spese già sostenute.