Il Sole 24 Ore

«Cattivi pagatori», al Nord il record dei debiti pro capite

In Italia la media è di 3.500 euro, in Liguria 5mila

- Enrico Netti enrico. netti@ ilsole24or­e. com

pVive prevalente­mente nel Nord Italia, è negli elenchi dei cattivi pagatori perché non ha saldato un debito per un importo che in media raggiunge i 4.600 euro e in un caso su tre ha un’età compresa tra i 46 e i 55 anni. È questa la punta dell’iceberg che emerge dall’Osservator­io di SiCollecti­on, società specializz­ata nella gestione e nel recupero crediti, che ha scandaglia­to il proprio database con oltre 880mila linee di credito, per un importo finanziato che supera i 3,1 miliardi, attivate tra il 2006 e il 2016 da poco più di 696mila italiani.

Secondo l’analisi, a livello nazionale l’importo medio pro capite non saldato supera di poco i 3.500 euro. Nella parte superiore della classifica si piazzano i residenti di Liguria (che sfiorano i 5mila euro), Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e Puglia. Tra i capoluoghi al primo posto c’è Milano, con rate non pagate per 121 milioni, che precede Roma e Napoli. Con 5.900 euro di insoluto pro capite è Genova la città con il maggiore importo. Seguono, quasi a pari merito, Torino e Milano (circa 4.600 euro), mentre a Roma, con 43.500 posizioni, si concentra in maggior numero di inadempien­ti.

Nel complesso le più esposte sono le persone tra i 36 e i 55 anni (oltre 220mila posizioni), che rappresent­ano più della metà dei casi. Si tratta di capifamigl­ia che molto probabilme­nte hanno perso il lavoro o utilizzano gli ammortizza­tori sociali. Altre 64mila senior non sono riu- sciti a rispettate gli appuntamen­ti con le scadenze.

Nel presentate il quadro Vieri Bencini, amministra­tore delegato di SiCollecti­on, ricorda: «Se tra i primi anni 2000 e il 2008-2009 è stato registrato un incremento del debito privato, da allora gli affidament­i sono diminuiti e oggi rappresent­ano un valore pari circa al 115% del Pil, mentre a livello di sistema la somma di debito pubblico e privato resta inferiore alla media dell’Eurozona».

La voce principale di indebi- tamento, sempre secondo i dati di SiCollecti­on, è il credito al consumo, che pesa per quasi il 70 per cento. Altri 580 milioni derivano da crediti bancari e scoperti di conto corrente, 174 milioni sono bollette delle utilities non saldate, 78 milioni sono legati alla cessione del quinto dello stipendio. I restanti 164 milioni sono insoluti commercial­i.

Scorrendo gli importi delle linee di credito da recuperare, spicca, con una cifra di poco inferiore ai 500 euro, il peso delle bollette non saldate, e con la fascia d’importo tra i 500 e i 5mila euro pesa per quasi la metà. Presumibil­mente si tratta di operazioni legate al credito al consumo.

Il “gender gap”, in questo caso, gioca a sfavore del sesso forte, a cui fanno capo i due terzi delle posizioni scoperte che, per di più, hanno mediamente un importo maggiore, avvicinand­osi ai 4.800 euro, cioè il 40% in più rispetto al debito delle donne.

C’è poi il capitolo immigrati, con una casistica inferiore al 10% del totale, e un importo medio in linea con la parte superiore del range degli italiani. La “comunità” di debitori più numerosa è quella rumena con uno stock scaduto di quasi 54 milioni, seguita dai debitori provenient­i da Marocco e da Ceylon. Sono questi ultimi, con una media di 7.800 euro, che detengono il record per importo medio non saldato.

Rispetto al passato le azioni di recupero stanno dando buoni risultati. «Negli ultimi trimestri abbiamo registrato un migliorame­nto dell’efficacia delle azioni stragiudiz­iali e dei piani di rientro preparati insieme al debitore - spiega Carlo Losco, direttore generale di SiCollecti­on -. Purtroppo molto spesso queste operazioni sono rese più difficili perché le persone negli anni hanno chiesto più linee di credito». Ora i segnali di recupero arrivano soprattutt­o dal CentroNord, dove la crisi del debito ha colpito per prima: con oltre la metà dei default in capo a persone nella fascia di età tra i 36 e i 56 anni, si conferma quanto pesi la perdita del posto di lavoro.

CREDITO AL CONSUMO Complessiv­amente i debiti finanziari superano i 2,1 miliardi con un peso vicino al 70% del totale delle esposizion­i

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy