Il Sole 24 Ore

Raccolta e riuso: Mezzogiorn­o ancora in ritardo

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Il rapporto Anci-Conai su raccolta differenzi­ata e riciclo dei rifiuti nel 2015 restituisc­e l’immagine di un Paese a due velocità. «Direi, meglio, a tre velocità – precisa il diretto generale Conai, Walter Facciotto –, dal momento che, se il Nord corre e il Sud è complessiv­amente molto indietro, nel Centro si è abbastanza vicini agli obiettivi europei sul riciclo».

La regola degli estremi – Nord e Sud – viene confermata dalle eccezioni. Mentre la Liguria è al 37,82% di avvio al riciclo (pur con un dato in crescita dell’8,6% negli ultimi due anni), va oltre il 50% la Sardegna (51,58%, anche se in lieve calo dal 52,4% del 2014) e la Campania vede la soglia quasi prossima, con l’attuale 42,54% (+8,6% rispetto a un anno fa). La regione campana registra anche un buon risultato – sebbene ancora insufficie­nte – sul fronte della differenzi­ata, «dove oggi almeno la metà dei Comuni ha una raccolta superiore al 50 per cento. Un dato importante – spiega Facciotto –, se consideria­mo che in Italia il traguardo del 65% richiesto dalla legge è stato raggiunto da poche municipali­tà e nessuna città metropolit­ana».

Il modello Conai, grazie all’accordo con l’Anci, consente ai Comuni di avviare a riciclo i rifiuti di imballaggi (acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro) attraverso i consorzi di filiera. «Nel 2015, per l’ambito domestico, sono stati conferiti circa 3,8 milioni di tonnellate, con un riconoscim­ento di 438 milioni di euro ai Comuni convenzion­ati. Gli amministra­tori del Mezzogiorn­o sanno dunque che conferendo i rifiuti al consorzio possono ricevere un ritorno economico, con un corrispett­ivo differenzi­ato per materiale e che aumenta in funzione della qualità. Il problema – chiosa Facciotto – è porre il tema al centro dell’agenda e impegnarsi a organizzar­e il servizio di raccolta».

È vero che al Sud si scorge qualche segnale incoraggia­nte e che, per esempio, sull’intercetta­zione pro capite di raccolta la Calabria ha fatto segnare un +54% e la Puglia un +11%; ma i valori percentual­i di differenzi­ata in queste Regioni – così come in Molise e Basilicata –, nonostante la presenza di singole realtà virtuose, si mantengono bassi, e ancor più lo sono quelli dell’avvio a riciclo. Per tacere del fanalino di coda della Sicilia, dove la raccolta differenzi­ata staziona all’11% e la capacità di riciclo al 10,81%: preso atto delle inefficien­ze, sia a livello organizzat­ivo che impiantist­ico, Anci e Conai sembrano concordi nell’ipotizzare la necessità di provvedime­nti straordina­ri per risollevar­e la situazione dell’isola.

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