Il Sole 24 Ore

La sanzione disposta in lire viene ridotta senza decimali

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pSi devono troncare all’unità, eliminando le cifre decimali, gli importi in euro delle sanzioni fin dall’origine espresse in lire. Si applica, invece, l’arrotondam­ento al centesimo per le sanzioni disposte in euro. Sono queste le regole, ancora oggi applicabil­i, stabilite dalla circolare 106/E/2001 in base all’articolo 51 del Dlgs 213/1998.

Pertanto se la sanzione è espressa fin dal principio nella moneta vigente si dovrà procedere con le normali regole dell’arrotondam­ento. Nell’esempio in pagina la presentazi­one del modulo RW nei 90 giorni dalla scadenza è punita con una sanzione pari a 258 euro, così stabilita dall’articolo 5 del Dl 167/90. Per cui, in caso di ravvedimen­to, la riduzione a 1/9 comporta la necessità di versare 28,67 e non 28 euro.

Viceversa, nel caso in cui le sanzioni siano espresse ancora in lire nel testo originario della norma che le dispone, si deve operare per troncament­o. Ad esempio, in caso di omesso o errato adempiment­o della comunicazi­one relativa ai finanziame­nti e alle capitalizz­azioni, le sanzioni sono quelle che vengono disciplina­te dall’articolo 13, comma 2 del Dpr 605/73 la cui misura varia da 400mila fino a 10 milioni di lire. Pertanto, nel caso di definizion­e agevolata con riduzione della sanzione a 1/3 del minimo (ai sensi dell’articolo 16 del Dlgs 472/1997) la sanzione sarà pari a 68 euro (cioè 206,58/3), con eliminazio­ne dei decimali.

In ogni caso, comunque, le Entrate nella circolare 27/ E/2013 hanno chiarito che eventuali errori sugli arrotondam­enti non inficiano la validità del ravvedimen­to operoso.

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