La rendicontazione aiuta a superare i controlli di qualità
Dopo il Dlgs 135/2016
pI professionisti incaricati della revisione che non documentano la loro attività in modo adeguato rischiano di finire nel mirino del ministero dell’Economia e della Consob. Questi enti sono infatti incaricati di svolgere il controllo della qualità sui revisori e sui componenti del collegio sindacale che esercitano la revisione legale. I loro poteri sono stati rivisti dal Dlgs 135/2016, che, in attuazione della direttiva 2014/56/Ue, ha modificato il decreto 39/2010.
Il mancato rispetto del principio Isa Italia 230 sulla tenuta delle carte di lavoro è uno dei fattori che può far scattare le sanzioni previste dagli articoli 24 e 26 del decreto legislativo 39/2010. Mentre la corretta rendicontazione dell’attività svolta è anche un’arma per provare, più in generale, di aver eseguito il proprio lavoro in modo adeguato.
In particolare, se riscontra delle irregolarità e se i professionisti non effettuano le correzioni indicate, il ministero può applicare queste sanzioni: 1 l’avvertimento, che impone al responsabile della violazione di cessare il comportamento e di astenersi dal ripeterlo; 1 la dichiarazione nella quale è indicato che la relazione di revisione non soddisfa i requisiti; 1 la censura, che consiste in una dichiarazione pubblica di biasimo, che indica la persona responsabile e la natura della violazione; 1 la sanzione pecuniaria da mille a 150mila euro; 1 la sospensione dal registro dei revisori, per un periodo non superiore a tre anni, del professionista responsabile delle irregolarità connesse all’incarico di revisione; 1 la revoca di uno o più incari- chi di revisione; 1 il divieto di accettare nuovi incarichi di revisione per un periodo non superiore a tre anni; 1 la cancellazione dal registro.
Se il revisore non paga la sanzione pecuniaria, il ministero dell’Economia può cancellarlo dal registro. In questo caso, la reiscrizione non potrà avvenire prima di sei anni dal provvedimento di cancellazione. Inoltre il ministero, in relazione alla gravità del fatto, può disporre una sospensione cautelare del revisore per un periodo non superiore a cinque anni.
LE PENALITÀ Il ministero dell’Economia e la Consob possono irrogare sanzioni ai revisori che non rispettano i requisiti indicati
Le sanzioni sono applicate con provvedimento motivato, previa contestazione degli addebiti e valutate le deduzioni presentate. La portata della sanzione o del provvedimento amministrativo è definita tenendo conto di elementi come la gravità e la durata della violazione, il grado di responsabilità, la solidità finanziaria del responsabile e il livello di cooperazione con l’autorità vigilante. La sanzione pecuniaria può essere ridotta se il pagamento avviene entro 30 giorni dalle comunicazioni di legge. Il ministero pubblica inoltre sul sito istituzionale della revisione legale ( www.revisionelegale.mef.gov.it) le sanzioni irrogate, con le informazioni sul tipo e la natura della violazione e i dati della persona sanzionata.