Il Sole 24 Ore

Preventivi al 28 febbraio per legge

Possibilit­à di trasfer ire sul 2017 una quota di fondo pluriennal­e per chi chiude i conti a gennaio Nella manovra l’ipotesi di «blindare» la scadenza per il prossimo anno

- Gianni Trovati

pLa scadenza per la chiusura dei preventivi 2017 dei Comuni potrebbe essere fissata per legge al 28 febbraio. Se l’ipotesi sarà confermata dal testo definitivo della manovra e dall’esame del Parlamento, renderebbe molto più difficile tradurre in fatti la consueta spinta alla proroga che da sempre accompagna il calendario dei bilanci comunali.

Il tema è ancora aperto, anche perché la legge di bilancio deve superare prima di tutto la nuova griglia che non permette di inserire norme «ordinament­ali», e quindi occorrerà aspettare le valutazion­i della commission­e Bilancio della Camera. In ogni caso, la regola entrata nel cantiere della manovra conferma l’indirizzo politico del governo di portare le scadenze dei documenti contabili locali al loro ritmo fisiologic­o, cioè alla data del 31 dicembre dell’anno precedente scritta nel Tuel ma mai rispettata. Nella stessa linea si colloca un’altra misura ipotizzata in questi giorni, che riservereb­be a chi approva il preven- tivo entro il 31 gennaio la possibilit­à di far transitare nel fondo pluriennal­e vincolato del prossimo anno le risorse già stanziate nel 2016 e collegate a progetti esecutivi anche se non ancora arrivati alla gara (si veda Il Sole 24 Ore del 16 ottobre).

Per centrare l’obiettivo occorre però una doppia accelerazi­one. La prima riguarda la definizion­e del quadro struttural­e delle regole, ed è stata avviata con la ridefinizi­one dei fabbisogni standard e delle capacità fiscali approvate giovedì scorso dalla Conferenza unificata. In quella sede l’Anci ha chiesto di arricchire il nuovo sistema con una serie di clausole per evitare «distorsion­i» e scostament­i di risorse troppo bruschi da un an- no all’altro. Sul punto, alla Ragioneria si lavora su un’ipotesi di «deviazione standard», che fissi un tetto massimo alle variazioni annuali, e anche questo aspetto potrebbe essere definito in manovra.

Proprio sulle novità della manovra serve la seconda accelerazi­one, per evitare i complicati confronti attuativi che hanno caratteriz­zato tante leggi di stabilità.

Il capitolo più delicato in arrivo è quello relativo agli investimen­ti, che poggia su un doppio intervento. Il primo è la replica del «bonus» sul fondo pluriennal­e, cioè della possibilit­à di calcolarne una quota nelle entrate utili per raggiunger­e il pareggio di bilancio. Nel 2016 la somma è stata di 660 milioni, ma tra verifiche dell’Economia sull’effettivo collegamen­to di queste somme agli investimen­ti e problemi generali di copertura è prevedibil­e che nel 2017 il bonus sia più contenuto. L’altro intervento in arrivo, annunciato dal premier Renzi all’assemblea nazionale Anci di Bari, riguarda lo sblocco di una parte degli avanzi che po-

IL NODO Sulla spesa corrente occorrerà accelerare sulla distribuzi­one del fondo «condiviso» fra Regioni, Comuni ed enti di area vasta

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