Recuperi triennali per gli sforamenti
pL e i ncertezze maggiori nella predisposizione del bilancio 2017-2019 sono quelle collegate al rispetto del pareggio di bilancio ed alle spese finanziate con il ricorso al debito e all’utilizzo dell’avanzo di amministrazione, dopo le novità definite con la legge 164/2016 che ha riformato la 243 del 2012.
Ai fini del rispetto del pareggio di bilancio per gli anni 2017/2019, il fondo pluriennale vincolato di entrata e di uscita potrà essere conteggiato nel saldo rilevante compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica su base triennale. Nel 2016, l’inclusione del Fondo pluriennale vincolato nei saldi di finanza pubblica ha comportato un finanziamento di 660 milioni di euro. Per il prossimo triennio si prospetta una ripetizione del meccanismo, ma la cifra in discussione è più ridotta e comunque destinata a rimanere incerta fino all’approvazione definitiva della legge di bilancio. Solo dal 2020 il Fondo pluriennale vincolato entrerà a regime tra le voci rilevanti concorrendo definitivamente al rispetto degli obiettivi di finanza pubblica, a condizione però che derivi da entrate finali (eccetto quindi quelle le entrate che derivano da indebitamento e l’avanzo di amministrazione).
Di rilievo anche il nuovo meccanismo di premi e sanzioni che poggia sul recupe- ro triennale a quote costanti dell’eventuale sforamento e sull’incentivo premiale per gli enti che rispettano i vincoli. La legislazione statale che disciplinerà premi e sanzioni dovrà seguire criteri di proporzionalità tra premi e sanzioni e tra sanzioni e sforamenti, e dovrà distribuire gli effetti finanziari all’interno dello stesso comparto di riferimento.
Dopo le modifiche introdotte dalla legge 164/2016 gli enti potranno da subito preventivare le operazioni di indebitamento e gli importi di investimenti finanziati con l’utilizzo dei risultati di amministrazione nei limiti consentiti dal proprio saldo di finanza pubblica. Le spese legate a mutui e applicazione di avanzo i cui importi eccedono il saldo del singolo ente potranno essere invece effettuate sulla base di intese regionali o, in subordine, dei patti di soli- 7 Il fondo pluriennale vincolato è lo strumento messo in campo dalla riforma della contabilità per gestire le spese in conto capitale che non si traducono in pagamenti nel corso dello stesso anno in cui sono impegnate. Nel 2016 una quota del fondo pluriennale vincolato, pari a 660 milioni per il complesso dei Comuni, è stata inserita nei calcoli delle entrate utili ai fini del rispetto degli obblighi di pareggio di bilancio. Il meccanismo dovrebbe essere ripetuto per il 2017-2019, in attesa di diventare strutturale a partire dal 2020 come previsto dall’ultimo correttivo del pareggio di bilancio darietà nazionali. Con le intese regionali gli enti avranno la possibilità durante l’esercizio 2017 di rendere flessibili i vincoli, nel rispetto del saldo complessivo degli enti territoriali e della regione.
Secondo le prime anticipazioni delle regole in corso di definizione (per i contenuti del decreto attuativo in corso di predisposizione si veda Il Sole 24 Ore di giovedì scorso, 20 ottobre), l’assegnazione degli spazi dovrà tener conto prioritariamente dei Comuni con popolazione inferiore ai mille abitanti.
Sono inoltre elementi di preferenza la disponibilità di progetti esecutivi, la maggiore i ncidenza del fondo cassa rispetto alla quota vincolata agli investimenti del risultato di amministrazione e alla quota libera destinata a investimenti.
I patti di solidarietà nazionale, infine, avranno la funzione di soddisfare le richieste non accolte nelle intese regionali.
INVESTIMENTI Nelle intese regionali sugli spazi finanziari priorità ai piccoli Comuni e agli enti che hanno a disposizione progetti esecutivi