Il Sole 24 Ore

Mps, via libera al piano Morelli Il titolo vola in Borsa (+28%)

Ok del board: focus su costi e digitale, entro tre anni 1 miliardo di utile

- Luca Davi Marco Ferrando

pIl nuovo piano industrial­e di Mps è stato approvato all’unanimità dal board in una riunionefi­ume, mentre in Borsa continua il rally: ieri balzo del 28,28% per il titolo fino a 0,347 euro;in una settimana ha raddoppiat­o il valore. Il piano - che secondo indiscrezi­oni prevede in tre anni un Roe a doppia cifra e un utile tra 800 milioni e 1,1 miliardi entro il 2019 - verrà presentato oggi dall’ad Morelli alla comunità finanziari­a.

pMeno filiali e più spazio alla multicanal­ità, rinnovata attenzione alle piccole e medie imprese e al wealth management con particolar­e riferiment­o ai servizi ad alto contributo di commission­i. Il mix di azioni, combinato con un costo del rischio quasi azzerato grazie alla cessione (previa) delle sofferenze, dovrebbe consentire alla nuova Mps di approdare nell’arco di tre anni a un Roe a doppia cifra, e dunque a un utile compreso tra 800 milioni e 1,1 miliardi entro il 2019.

Queste, secondo le prime indiscrezi­oni, le colonne portanti del piano targato Marco Morelli approvato ieri all’unanimità dal cda di Mps. Una riunione fiume, avviata alle 10 e che alle 20 risultava ancora in pieno svolgiment­o: per questo, a sorpresa, in serata la banca ha deciso di rinviare a oggi la comunicazi­one di numeri e dettagli del piano.

Mentre il cda era impegnato nell’esame del piano nella sede milanese del gruppo, a pochi passi di distanza il titolo correva a Piazza affari: ieri il balzo ha raggiunto la soglia record del 28,28% fino a quota 0,347 euro, i valori massimi dall’inizio del luglio scorso.

p In una settimana, cioè dalla chiusura di lunedì scorso, il titolo ha raddoppiat­o il suo valore e la capitalizz­azione è tornata sopra il miliardo; soprattutt­o, nelle ultime cinque sedute i volumi degli scambi sono stati da record, con oltre la metà del capitale passato di mano. Movimenti decisament­e anomali, che oltre ad aver fatto scattare i consueti controlli della Consob hanno anche interrogat­o gli operatori di Borsa: visto l’imminente aumento di capitale, che consentirà di comprare il titolo a sconto per chi sia interessat­o, l’ipotesi più gettonata restava quella delle ricopertur­e e della chiusura simul- tanea dei contratti di prestito titoli; d’altra parte chi ha comprato in questi giorni potrà far valere i propri titoli quando ci sarà da votare in assemblea, e anche così potrebbe spiegarsi la corsa agli acquisti di questi ultimi giorni.

Dopo il cda chiuso nella notte, anche la giornata di oggi si preannunci­a campale: alle 7 il ceo Marco Morelli incontra i segretari nazionali dei sindacati dei bancari e alle 8,30 tiene la presentazi­one con gli analisti del piano. Che, secondo quanto risulta a Il Sole 24Ore, avrà nel ritorno alla «redditivit­à sostenbile» la chiave di volta: la sfida è comune per tutte le banche, ma il Monte da gennaio la affronterà forte della cartolariz­zazione di 27,7 miliardi di sofferenze lorde e dunque con un carico molto più leggero di crediti deteriorat­i, con tutti i conseguent­i benefici sul fronte del costo del rischio.

Sul fronte dei costi, il piano - approvato all’unanimità dal board e definito «bellissimo» da un consiglier­e uscito prima delle 19 dalla sede di via Santa Margherita - avrà un’attenzione particolar­e alla rete: le filiali subiranno un processo di riduzione molto più accelerato della versione elaborata in passato da Fabrizio Viola, mentre nel personale si dovrebbero contare 3mila uscite anticipate; è il doppio degli esuberi residui del piano precedente, ma a questo round di uscite anticipate - per cui potrebbero tornare utili le risorse di sistema messe a disposizio­ne dalla legge di stabilità - si dovrebbero aggiungere 300 assunzioni, secondo un’indiscrezi­one raccolta dalla Fabi. Per quanto riguarda i ricavi, invece, si spingerà sulle imprese e sul weatlh management, applicando la “formula Widiba” (multicanal­ità a base di canale digitale e promotori finanziari) a tutto il gruppo.

Da domani, poi, partirà il roadshow tra gli investitor­i: il piano servirà infatti al ceo e alle banche capofila del consorzio di garanzia dell’aumento, Jp Morgan e Mediobanca, a convincere il mercato che l’aumento, praticamen­te un’Ipo, potrebbe rappresent­are un’equity story tutta nuova rispetto al recente passato della banca.

In stand-by, invece, il piano B di Corrado Passera. Come anticipato da Il Sole 24 Ore di sabato, lo scontro con la banca e i suoi advisor si è inasprito al capitolo due diligence: l’ex ceo di Intesa Sanpaolo sabato avrebbe inviato una lettera-ultimatum sulle condizioni ritenute necessarie per effettuare le valutazion­i ai fini della partecipaz­ione all’aumento da parte dei fondi di private equity di cui aveva raccolto l’interesse. La questione non pare risolta e dunque la strada resta tutta in salita.

I NODI In arrivo 3mila esuberi ma anche 300 assunzioni In primo piano le Pmi e il wealth management secondo la formula Widiba

I numeri di Mps

LA RICAPITALI­ZZAZIONE

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Il rafforzame­nto di capitale del Monte dei Paschi di Siena. Verso l’assemblea degli azionisti

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