Faro Ue su misure fiscali e frequenze Tlc
Oltre 7,5 miliardi di misure fiscali e altri 1,8 miliardi dal rinnovo delle concessioni collegate alle frequenze Tlc. In tutto quasi 10 miliardi potenzialmente riconducibili a misure con tratti più o meno spiccatamente simili a quelli una tantum. È su questi numeri che gli sherpa della commissione Ue hanno puntato i loro riflettori. Cifre che, almeno sul versante fiscale, hanno già subito qualche correzione come dimostra la relazione tecnica del decreto fiscale firmato sabato scorso dal Capo dello Stato. Ma nella sostanza cambia poco. E per Bruxelles a fare testo, almeno per il momento, sono le indicazioni contenute nel Dpb. Il Governo considera targabili come «una tantum» solo una parte delle maggiori entrate che scaturiscono da interventi fiscali. Ma su questo punto Bruxelles ha da subito avuto più di un dubbio. Il sistema di coperture per la manovra da 26-27 miliardi delineato dal Dbp prevede l’individuazione di quasi 14,5 miliardi, pari allo 0,706% del Pil, da lotta all’evasione e altre misure fiscali, spending review e frequenze Tlc. Tutto il resto sarebbe garantito dal maggior deficit utilizzabile per effetto dello scarto tra la previsione del tendenziale (1,6%) e del programmatico (2,3%). Sul fronte delle coperture da assicurare “autonomamente”, il Governo cifra in quasi 9,5 miliardi le maggiori entrate da interventi fiscali. E di questi, ben 7,6 arriverebbero dal pacchetto anti-evasione che presenta evidenti tratti riconducibili a una fisionomia una tantum: voluntary-bis (2 miliardi), recupero evasione Iva (2,5 miliardi), chiusura Equitalia e rottamazione cartelle (3,1 miliardi). Analogo è il discorso, sulla parte non fiscale della manovra, per gli 1,8 miliardi attesi dalle frequenze Tlc. Il sistema delle coperture tratteggiato dal Dbp si completa con i circa 3 miliardi attesi dalla revisione della spesa.
10 miliardi Le misure «una tantum» Dalla voluntary al recupero dell’evasione. fino alle frequenze Tlc