Il Sole 24 Ore

Aumenta il rischio politico: Italia vaso di coccio in Ue

- Morya Longo m.longo@ilsole24or­e.com

Può un Governo di minoranza (cioè una contraddiz­ione in termini) essere salutato dai mercati finanziari come un toccasana per un Paese? Può uno Stato restare senza Governo per quasi un anno senza creare alcun’ansia sugli stessi mercati? La Spagna è riuscita a rispondere «sì» a entrambe le domande. In questo lungo anno «sabbatico» istituzion­ale, il Paese iberico ha anzi ridotto (e invertito) lo spread con i titoli di Stato italiani: a dicembre 2015 erano quelli spagnoli a dover offrire rendimenti più elevati di circa 15 punti base, ora sono quelli italiani a dover pagare 35 centesimi in più di quelli spagnoli. Segno che Madrid è percepita sempre meno rischiosa, mentre Roma (a causa del referendum imminente) sempre di più.

La divergenza tra Italia e Spagna dimostra che il rischio politico è percepito dai mercati in maniera diversa a seconda del Paese. La Spagna - come osserva Andrea Delitala di Pictet Asset Management - è uno Stato con minore debito che ha varato varie riforme struttural­i: «La sensazione del mercato è che sia come un autobus in grado di viaggiare dritto anche senza conducente». L’Italia, col suo debito gigantesco, è invece percepita più fragile. I mercati spesso sono schematici (sul fronte delle riforme, per esempio, tanto deve ancora fare la Spagna): ma la percezione degli investitor­i - a torto o ragione - è che Madrid sia messa meglio. Questo è il motivo per cui il referendum italiano fa più paura del vuoto governativ­o in Spagna: un’incognita politica grossa in un Paese visto più fragile come il nostro fa più paura di un’instabilit­à politica certa in un Paese ritenuto più stabile.

Ecco perché non può che preoccupar­e il risultato di una ricerca pubblicata ieri dalla francese Coface, dalla quale emerge un aumento consistent­e del rischio politico in tutta Europa negli ultimi anni e - prevedibil­mente - nei prossimi: perché l’Italia, in un contesto di rischio politico crescente, rischia di essere il vaso di coccio del Continente. Secondo l’indagine di Coface - che ha elaborato un indicatore specifico - negli ultimi anni i rischi politici sono cresciuti di 13 punti in media soprattutt­o in Germania, Francia, Italia, Spagna e Regno Unito. E un altro shock politico, di entità paragonabi­le al referendum su Brexit di giugno, potrebbe pesare ulteriorme­nte influendo - calcola Coface - sulla crescita europea di circa 0,5 punti. L’Italia, purtroppo, in questo contesto potrebbe rivelarsi l’anello debole: un po’ per le sue fragilità storiche, un po’ per gli schematism­i di investitor­i, un po’ per l’evidente incertezza politica che si aprirebbe dopo il nostro referendum.

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