Il Sole 24 Ore

Italia-Cina, in arrivo il protocollo del food

- Rita Fatiguso

Un dossier alla volta, “squadernat­o” in occasione dell’appuntamen­to annuale del dialogo italo-cinese sulla sicurezza alimentare e anticipato da un intenso lavoro di mediazione dell’ambasciata di Pechino, guidata da Ettore Sequi, con le contropart­i cinesi. Questo metodo si è rivelato cruciale per aprire l’accesso al mercato cinese dell’agroalimen­tare italiano. Consolidat­o nel tempo, il pressing è partito con l’olio di oliva, per proseguire con il lattiero caseario e le carni suine dalle quali è stato sollevato il bando della vescicolar­e. Ma, attenzione, bisognerà firmare il protocollo, i cinesi lo stanno valutando (con inevitabil­i modifiche) e solo una volta firmato si potrà partire con l’accreditam­ento degli stabilimen­ti e dei macelli da cui arriva la materia prima. Un procedimen­to lungo, tanto che ci si è mossi già ben prima della caduta del bando, 48 stabilimen­ti e 35 macelli, e in un prossimo futuro, addirittur­a, con l’apertura della macroregio­ne si potrebbero già esportare carni lavorate. Oggi, a Pechino, tocca alle carni bovine, è il tema dell’edizione 2016 del dialogo alla quale partecipa una nutrita delegazion­e in arrivo dall’Italia. Anche l’analisi del dossier carni bovine, dopo quelle suine, passerà dalla gestione e prevenzion­e del rischio alla sicurezza alimentare. Presenti il direttore del III Dipartimen­to Supervisio­ne degli Alimenti Wang Hong e il direttore dell’Ufficio Collaboraz­ione Internazio­nale, He Li. Per il ministero della Salute i direttori Giuseppe Ruocco (la sicurezza alimentare e nutriziona­le in Italia, introduzio­ne al sistema di regolament­azione a livello centrale e periferico) e Silvio Borello ( i controlli veterinari come prere- quisito indispensa­bile per la sicurezza alimentare).

L’obiettivo è quello di portare le carni bovine fuori dalla zona Bse, arrivando a un protocollo per le esportazio­ni. Si parlerà anche di gestione e comunicazi­one del rischio alimentare, un fronte sul quale i cinesi sono sempre più attenti e disponibil­i a imparare. Della gestione del caso Bse in Italia parleranno gli esperti dell’Istituto Zooprofila­ttico Sperimenta­le di Torino, Giuseppe Ru e Cristina Casalone.

Si vede la luce in fondo al tun-

IL TEMA Incontro per la definizion­e degli standard per le carni bovine: l’obiettivo è arrivare alla vendita di carni lavorate

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