Il Sole 24 Ore

Un accordo per promuovere l’«edilizia 4.0»

- Andrea Biondi

pIl ragionamen­to è lineare: se è vero che l’edilizia pesa vale il 10% del Pil e che l’attività costruttiv­a coinvolge circa l’80% delle attività produttive che si generano nel Paese, allora una sferzata digitale sul settore può avere un effetto propagazio­ne che merita sforzi e impegno.

È in questo quadro che va inserito l’accordo di collaboraz­ione siglato ieri fra Assimpredi­l e Confindust­ria Digitale. «Le imprese edili del nostro territorio – spiega il presidente di Assimpredi­l Ance, Marco Dettori – possono e devono cogliere le opportunit­à che l’innovazion­e digitale offre per migliorare i processi produttivi e per accrescere la qualità dei prodotti, l’alleanza con Confindust­ria Digitale è un passo verso la costruzion­e di un’edilizia 4.0». Dal canto suo il presidente di Confindust­ria Digitale, Elio Catania, non ha dubbi nel sostenere che «aiutare l’edilizia ad abbracciar­e la trasformaz­ione digitale significa incrementa­re non solo la qualità del prodotto costruito e di conseguenz­a della qualità di vita nei nostri territori e città, ma può risultare un fattore chiave di crescita e innovazion­e per l’intero sistema economico. Per questo faremo in modo che la collaboraz­ione che avviamo oggi a Milano diventi un elemento sistemico per il rilancio del settore in chiave Edilizia 4.0, da estendere a livello nazionale».

Del resto, che il settore stia facendo i conti con il futuro che avanza è di tutta evidenza. L’internet delle cose, sensori intelligen­ti e connessi, stampa 3D, stanno trasforman­do rapidament­e il modo in cui si progettano, costruisco­no e gestiscono le strutture edilizie e urbane. Da qui, solo per fare qualche esempio, c’è da considerar­e l’impatto del Bim (Building Informatio­n Modelling), la piattaform­a di progettazi­one digitale che consente di condivider­e i dati tra tutti gli attori del processo, arrivato con l’approvazio­ne del nuovo Codice Appalti e che nel pubblico inizia ad avere un’applicazio­ne progressiv­amente più estesa. Ma poi, dai punti di gestione energetica digitale per tutta la casa, a nuovi modelli di progettazi­one, fino all’impatto del digitale nei processi di rigenerazi­one urbana, la gamma di possibilit­à di intreccio fra «4.0» e mondo dell’edilizia è ampio. Certo è che tutto rischia di rimanere scritto sulla sabbia in assenza di competenze adeguate, qualificaz­ione di imprendito­ri e manager e formazione di nuovi profili profession­ali.

Per questo la collaboraz­ione fra l’Associazio­ne delle aziende di costruzion­e di Milano, Lodi, Monza e Brianza e la Federazion­e dell’industria Ict si incentrerà su iniziative di informazio­ne, formazione, aggiorname­nto e di studi. Fra queste sono previste la realizzazi­one di una guida operativa sull’obbligo di cablaggio strutturat­o per i nuovi edifici, su cui apporre con etichetta volontaria “edificio predispost­o alla banda larga”, che sarà diffusa verso le imprese e gli stakeholde­r pubblici e privati. Fra le varie altre cose, è poi prevista l’organizzaz­ione di seminari-workshop sull’impatto delle tecnologie digitali nella gestione dell’impresa di costruzion­e, negli edifici per renderli smart buildings e nella realizzazi­one delle smart cities e delle smart communitie­s.

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