Un accordo per promuovere l’«edilizia 4.0»
pIl ragionamento è lineare: se è vero che l’edilizia pesa vale il 10% del Pil e che l’attività costruttiva coinvolge circa l’80% delle attività produttive che si generano nel Paese, allora una sferzata digitale sul settore può avere un effetto propagazione che merita sforzi e impegno.
È in questo quadro che va inserito l’accordo di collaborazione siglato ieri fra Assimpredil e Confindustria Digitale. «Le imprese edili del nostro territorio – spiega il presidente di Assimpredil Ance, Marco Dettori – possono e devono cogliere le opportunità che l’innovazione digitale offre per migliorare i processi produttivi e per accrescere la qualità dei prodotti, l’alleanza con Confindustria Digitale è un passo verso la costruzione di un’edilizia 4.0». Dal canto suo il presidente di Confindustria Digitale, Elio Catania, non ha dubbi nel sostenere che «aiutare l’edilizia ad abbracciare la trasformazione digitale significa incrementare non solo la qualità del prodotto costruito e di conseguenza della qualità di vita nei nostri territori e città, ma può risultare un fattore chiave di crescita e innovazione per l’intero sistema economico. Per questo faremo in modo che la collaborazione che avviamo oggi a Milano diventi un elemento sistemico per il rilancio del settore in chiave Edilizia 4.0, da estendere a livello nazionale».
Del resto, che il settore stia facendo i conti con il futuro che avanza è di tutta evidenza. L’internet delle cose, sensori intelligenti e connessi, stampa 3D, stanno trasformando rapidamente il modo in cui si progettano, costruiscono e gestiscono le strutture edilizie e urbane. Da qui, solo per fare qualche esempio, c’è da considerare l’impatto del Bim (Building Information Modelling), la piattaforma di progettazione digitale che consente di condividere i dati tra tutti gli attori del processo, arrivato con l’approvazione del nuovo Codice Appalti e che nel pubblico inizia ad avere un’applicazione progressivamente più estesa. Ma poi, dai punti di gestione energetica digitale per tutta la casa, a nuovi modelli di progettazione, fino all’impatto del digitale nei processi di rigenerazione urbana, la gamma di possibilità di intreccio fra «4.0» e mondo dell’edilizia è ampio. Certo è che tutto rischia di rimanere scritto sulla sabbia in assenza di competenze adeguate, qualificazione di imprenditori e manager e formazione di nuovi profili professionali.
Per questo la collaborazione fra l’Associazione delle aziende di costruzione di Milano, Lodi, Monza e Brianza e la Federazione dell’industria Ict si incentrerà su iniziative di informazione, formazione, aggiornamento e di studi. Fra queste sono previste la realizzazione di una guida operativa sull’obbligo di cablaggio strutturato per i nuovi edifici, su cui apporre con etichetta volontaria “edificio predisposto alla banda larga”, che sarà diffusa verso le imprese e gli stakeholder pubblici e privati. Fra le varie altre cose, è poi prevista l’organizzazione di seminari-workshop sull’impatto delle tecnologie digitali nella gestione dell’impresa di costruzione, negli edifici per renderli smart buildings e nella realizzazione delle smart cities e delle smart communities.