«Dall’Est Europa concorrenza sleale»
p «Se un autista bulgaro costa 200 euro al mese e un autista italiano 3mila, è evidente che non si può competere. Nell’autotrasporto servono condizioni omogenee e parità di regole. È un problema sul quale deve intervenire l’Europa».
Paolo Uggè, presidente di Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio, punta il dito contro il vento dell’Est che soffia minaccioso sul futuro della logistica italiana, in particolare dell’autotrasporto. Dice ancora Uggè: «Cito un dato, elaborarto dal nostro Ufficio studi, relativo alle merci in entrata in Italia: in 12 anni le imprese italiane di trasporto su gomma hanno perso oltre il 60% dei traffici, pari a circa tre miliardi di euro di fatturato, contro un incremento del 700% a favore di quelle dell’Est Europa».
Sul settore pesa la mancanza di investimenti in opere infrastrutturali ma c’è anche un problema di concorrenza sleale. I numeri presentati a Cernobbio (si veda il grafico sopra) parlano di un’Italia surclassata non solo dai suoi storici competitor, ma anche dall’agguerrito blocco dei Paesi dell’Est. Dal 2003 al 2015 la quota di mercato delle imprese italiane del trasporto su gomma si è ridotta di quasi 2/3, passando dal 32,7% al 12%, mentre quella delle imprese dell'Est Europa è cresciuta di oltre sette volte, passando dal 7% al 53%. Inoltre dal 2009 al 2015 le imprese italiane attive nel settore del trasporto terrestre sono calate del 13%, passando da 140mila a 120mila.
«Purtroppo - dice Uggè - nella politica italiana dei trasporti manca la cultura delle scelte. Non condivido il fatto che il ministero dei Trasporti e quello dei Lavori pubblici siano stati accorpati in un unico ministero delle Infrastrutture. Per me è un errore, perché prima bisogna fare le scelte politiche, capire quali sono gli interventi necessari, poi si procede con gli investimenti».
Se il traffico merci di un Paese è l'indicatore della sua ricchezza, l'Italia si allontana dal resto d'Europa anche in termini di andamento percentuale dei volumi trasportati. La cartina di tornasole è l'aumento dei traffici nei Paesi del Nord Europa, dove - tra il 2010 e il 2014 – i volumi trasportati sono saliti considerevolmente: +10% per la Germania e +5,9% per l'Olanda sul fronte del trasporto marittimo, +11,6% per la Germania e + 8,2% per l'Olanda su quello dell'autotrasporto. Mentre l'Italia arretra di oltre il 10% nel primo caso, e del 37 % nel secondo.
PERICOLO-DECLINO In 12 anni le imprese italiane di trasporto su gomma hanno perso oltre il 60% dei traffici, quelle dell’Europa orientale sono cresciute del 700%