Nel 2016 Fabiana Filippi cresce in Italia e all’estero
Il marchio nato con la maglieria in cashmere investe anche nel retail Il ceo Mario Filippi: «Apriremo cinque negozi all’anno»
«Onore a chi arriva primo, in qualunque campo. Però non sempre essere pionieri è un vantaggio, per quanto riguarda le scelte distributive di un marchio della moda o del lusso. Chi arriva dopo, se è stato attento osservatore, può imparare dagli errori o dai passi falsi altrui. Siamo in un periodo difficile, di cambiamenti continui, imprevedibili, ma in ogni crisi si nascondono nuove opportunità».
Mario Filippi Coccetta, alla guida dell’azienda umbra Fabiana Filippi insieme al fratello Gia- como, introduce così uno dei temi più dibattuti degli ultimi mesi: la distribuzione e i suoi canali, con particolare attenzione alle strategie multicanale e alle difficoltà di chi ha spinto troppo sul retail, aprendo un numero esagerato di monomarca.
«Abbiamo iniziato a investire nel retail diretto da pochi anni e, al contrario di molti altri marchi, anche parecchio più grandi di noi, non intendiamo frenare: l’obiettivo resta quello di aprire da tre a cinque negozi ogni anno – spiega Filippi Coccetta –. La crisi economia e finanziaria e quindi dei consumi sta avendo e avrà sempre di più effetti sugli affitti nelle vie del lusso. Chi ha già dei contratti li sta rinego- ziando; chi, come noi, cerca nuovi spazi, può spuntare condizioni molto migliori rispetto al passato. Vale per l’Europa e per la Russia, ma presto, credo, succederà pure in Asia».
Fabiana Filippi è un marchio specializzato in maglieria in filati pregiati e si trova sulla “strada del cashmere” umbra, una sorta di minidistretto con un know how unico. «Il nostro made in Umbria è apprezzatissimo all’estero: l’Italia assorbe solo il 25% del fatturato, il restante 75% è diviso tra Europa, Russia, Asia e Stati Uniti. Ai due canali più tradizionali, retail e wholesale, sono riconducibili, rispettivamente, un quarto e tre quarti delle vendite, ma l’avvio dell’e-commerce potrebbe rimescolare le carte».
In settembre, dopo quasi un anno di lavoro, è partita la nuova piattaforma e di e-commerce sul sito www.fabianafilippi.com, realizzata in collaborazione con Triboo Digitale e l’agenzia Bootique e che prevede la spedizione in 36 Paesi. «I dati dei primi 30 giorni sono interessantissimi – spiega l’ad dell’azienda umbra –. La geografia delle vendite online rispecchia fedelmente quella della distribuzione fisica: i primi tre mercati sono Italia, Germania e Stati Uniti. Altro fatto curioso ma forse non troppo: gli articoli che sono esauriti o best seller online lo sono pure nelle boutique. Tutto questo dimostra, se ce ne fosse bisogno, che i canali si integrano, non si cannibalizzano, e che offrire l’e-commerce su un sito ricco di contenuti e servizi aggiuntivi è un modo per fidelizzare il consumatore, per dargli una scelta in più, non per strapparlo dal mondo fisico».
Il 2015 era stato un anno eccezione per Fabiana Filippi, con un fatturato cresciuto di oltre il 15% da 65 a 75 milioni. «Nel 2016 le vendite saliranno a una cifra, la crescita sarà omogenea e riguarderà pure l’Italia – sottolinea Mario Filippi –. I negozi aperti quest’anno, in particolare Roma, Venezia e Londra, stanno andando benissimo. Anche in questo caso, stiamo imparando tanto: a Roma esiste un turismo molto sofisticato, che apprezza il made in Italy e un brand caratterizzato, come il nostro, dall’understatement. A Londra da giugno le vendite si sono impennate, Parigi invece soffre».
Nel 2016 verrà potenziata la linea di borse e quella di calzature, affidate a due aziende marchigiane per la produzione, ma sotto il controllo stilistico del team Fabiana Filippi.
CONTROCORRENTE Previsto un aumento a una cifra dei ricavi 2015 (75 milioni) - Lo sviluppo futuro passerà anche per le nuove linee di calzature e borse