La Market abuse arriva sugli Mtf
Market abuse, la Consob prepara il passaggio dal sistema a «doppia chiave», una europea e una nazionale, a una interamente armonizzata, con una consultazione pubblicata ieri sul sito dell’Authority. La consultazione riguarda le modifiche ai regolamenti emittenti e mercati della Consob, che si rendono necessarie «per adeguare la normativa nazionale di secondo livello alla nuova disciplina europea in materia di abusi di mercato, in vigore dal 3 luglio scorso con il Regolamento Ue Market Abuse (Mar 596/2014) e i relativi atti delegati». Il documento dell’Autorithy, sul quale le osservazioni potranno pervenire fino al 25 novembre, è il primo orientamento a livello nazionale, visto che i pochi aspetti lasciati al legislatore nazionale non hanno visto l’intervento di quello italiano. Il documento Consob è in gran parte costituito da abrogazioni, una di queste riguarda una comunicazione del 2006 (della quale per esempio Assonime aveva già chiesto l’aggiornamento, l’abrogazione probabilmente aprirà a necessità di confronti ulteriori per il futuro). Uno dei punti centrali che preoccupano le imprese (e che diventano centrali per le trimestrali, per chi le fa, e le semestrali) è la gestione dei tempi di comunicazione (o gestione del ritardo). Un aspetto da segnalare subito è quello dell’estensione della normativa Mar (senza riduzioni di adempimenti) alle società quotate sugli Mtf come le società italiane con azioni quotate sull’Aim Italia e che emettono minibond sull’Extra MOTpro. Tra le novità della comunicazione l’innalzamento della soglia che fa scattare gli obblighi di comunicazione delle operazioni aventi ad oggetto strumenti finanziari dell’emittente (internal dealing) da 5mila a 20mila euro. In materia di acquisto di azioni proprie coesisteranno di fatto le norme nazionali che prevedono la vigilanza Consob con le esenzioni della Mar: solo per le poche previste da quest’ultima come safe harbour non ci sarà vigilanza della Consob, mentre tutte le altre lo saranno.