Il Sole 24 Ore

Tata a sorpresa licenzia il suo presidente Mistry

Ratan Tata, 78 anni, torna alla guida

- Ri. Ba.

pQuattro anni. Tanto è bastato. Cyrus Mistry, 48 anni, il primo presidente non appartenen­te alla famiglia Tata, da ieri è senza lavoro. Esonerato a sopresa da uno dei più grandi gruppi industrial­i indiani, che occupa oltre 220mila persone nel mondo attraverso una novantina di società - dalla Jaguar all’acciaio, dalle tlc all’energia solare fino agli hotel di lusso. A sostituire il manager “dimissiona­to” sarà il suo predecesso­re. Il patriarca Ratan Tata, 78 anni, che ricoprirà la carica di presidente ad interim fino a quando non si troverà un sostituto definitivo. Cosa che accadrà entro quattro mesi, assicurano i ben informati.

L’annuncio è stato reso di pubblico dominio dopo una riunione del board del gruppo a Mumbai che ha ufficializ­zato l’esonero del manager indo-irlandese e costituito un comitato di cinque membri incaricato di scegliere il successore. Mistry era stato scelto come successore di Ratan Tata nel novembre 2011 ed elevato alla presidenza come rappresent­ante del gruppo Shapoorji Palonji, maggiore azionista di Tata Sons. Tata Sons è la centenaria holding che controlla il 100% del Tata Group di cui fanno parte 34 società quotate. Nel 2014-15 il fatturato è stato di 108 miliardi di dollari. Con società profittevo­li e altre in affanno. I vertici della holding non hanno fornito spiegazion­i sull’esonero del presidente, ma secondo gli analisti non erano soddisfatt­i dei risultati. Mistry, come ha scritto l’Economist, ha fallito nella sua missione di riorganizz­are il gruppo Tata, un impero cresciuto in modo disordinat­o in settori talmente distanti tra loro, da avere a malapena un contatto tra l’uno e l’altro.

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