Kartell si rafforza in Giappone con l’alto di gamma
pSalto di qualità di Kartell In Giappone, un mercato in cui l’azienda di design di Noviglio (Milano) è presente da diversi anni ma dove adesso, spiega il presidente Claudio Luti, sono diretti molti investimenti per un piano a medio termine «di aperture di alto livello», finalizzato a posizionare con maggiore decisione il marchio sul segmento dell’alto di gamma.
Non a caso la prima di queste aperture, in joint venture con il nuovo partner Toyo Kitchen Style, è stata nei giorni scorsi ad Aoyama, uno dei quartieri di Tokyo che ospita i brand più prestigiosi della moda e del design, molti dei quali made in Italy. Un biglietto da visita che segna la «ripartenza» (così la definisce lo stesso Luti) di Kartell in Giappone. «Siamo qui dagli anni 80, attraverso diversi distributori – spiega Luti –. Che resteranno con noi, ma a cui ora aggiungiamo Toyo Kitchen Style, con cui intraprendere questa nuova avventura su un mercato che offre ancora grandi potenzialità per il nostro marchio e più in generale per tutto il design made in Italy». A Toyo Kitchen è affidata la “missione” di realizzare nuovi store più spostati verso il concetto del lusso, strategico in un Paese che ha dinamiche particolari e uniche nell’area dell’Estremo Oriente, dove Kartell continua la sua espansione anche in Cina, Hong Kong, Corea del Sud, Malesia, Singapore, Indonesia, Taiwan e Filippine. «Siamo dappertutto, ma dappertutto possiamo fare meglio», osserva Luti. E nuove aperture arriveranno anche in Nord e Sud America.
Il modello distributivo privilegiato dall’azienda milanese è tradizionalmente quello del monomarca, in cui Kartell è forte in tuto il mondo, con 140 flagship store, 250 shop-inshop e oltre 2.500 punti vendita in 140 Paesi. Alcuni spazi sono dedicati solo a singole “famiglie” della galassia Kartell, che da alcuni anni a questa parte ha ampliato la gamma merceolo- gica, aprendosi al bagno (in partnership con Laufen), ai prodotti per la tavola, alle fragranze, agli accessori moda e a mobili e complementi per bambini. Altri negozi sono invece pensati per ospitare pezzi di tutte le collezioni, offrendo un’idea dell’intera gamma.
Strategia che sembra funzionare: l’azienda – che ha chiuso il 2015 con un fatturato stabile sopra i 100 milioni – quest’anno sta crescendo a ritmi impor-
LA STRATEGIA Nuovo partner nipponico per l’azienda milanese, che prevede una crescita nel 2016 e ora guarda anche a contract ed e-commerce
tanti e potrebbe chiudere con una crescita a doppia cifra, sebbene Luti non voglia ancora dare cifre precise. «Ora ci stiamo organizzare per accelerare sul contract e sull’e-commerce – dice invece –: in particolare, lavoriamo per dare vita a una struttura interna specificamente dedicata al contract».