Polimeri generati dalla luce per il nuovo fotovoltaico
I vecchi pannelli da tetto sono superati: allo studio celle solari a base acquosa
Federico Bella è un chimico industriale con il pallino delle energie rinnovabili. Ed è proprio con un progetto di celle solari di nuova generazione create da polimeri disegnati dalla luce che il ricercatore del Politecnico di Torino si è aggiudicato il premio Debutto nella Ricerca dell’edizione 2016 dell’Eni Award.
Trent’anni tondi il prossimo anno, Bella ha una passione per la chimica da quando era studente del quarto anno di liceo scientifico. Oggi lavora come assegnista di ricerca con una giornata che si divide tra attività di ricerca sulle energie rinnovabili in laboratorio e in segnamento della Chimica generale agli studenti del primo anno di Ingegneria.
È in questo contesto che Bella ha messo a punto una nuova generazione di celle solari costituite principalmente da materie plastiche sicuramente più leggere e flessibili di quelle tradizionali. È un fotovoltaico che si fotopolimerizza con una semplice pennellata di luce
«I polimeri sono materie plastiche, e sempre più prodotti le contengono nella realtà di tutti i giorni. Purtroppo, fabbricare oggetti di plastica richiede lunghi processi e molti i ngredienti, spesso nemici dell’ambiente. Invece in questo progetto ho proposto i fotopolimeri generati in meno di un minuto grazie alla semplice azione della luce - niente reattori-forni, niente processi industriali l unghi e nemici dell’ambiente, facilità di fabbricazione di oggetti di svariate dimensioni -. La potenzialità sta nel realizzare celle solari leggere, efficienti e stabili».
I giurassici pannelli fotovoltaici da porre sul tetto sono ormai superati: «Ora abbiamo piccole celle solari integrate nei nostri zaini per caricare lo smartphone. Occorre quindi supportare lo sviluppo di tecnologie sostenibili e sicure per tali scopi. A tal proposito, a Torino stiamo lavorando su celle solari a base acquosa: le idee sono molte, ma i finanziamenti scarseggiano».
Autore di circa 40 pubblicazioni su questi temi, tra le quali spiccano articoli su Advanced Energy Materials, Advanced Functional Materials, Chemical Science e Journal of Materials Chemistry A, Bella si sta godendo appieno l’opportunità di lavorare in ambito accademico in un politecnico prestigioso come quello di Torino. Programmi per il futuro? «Il mio auspicio è riuscire a continuare in questa realtà, ma ciò richiede un percorso concorsuale accademico molto critico, vista l’attuale politica di reclutamento universitaria. Spero che ci sia al più presto un’inversione di tendenza su questo fronte, perché la quantità di competenze e tecnologie che stiamo regalando all’estero rappresenta una perdita di capitale impressionante.