Il Sole 24 Ore

Utili in calo per Apple, è la prima volta dal 2001

Flessione del fatturato: -30% nella regione cinese

- Marco Valsania

Per Apple prosegue la flessione di utili e fatturato, anche se il colosso degli iPhone riesce a battere leggerment­e le attese di profitto nel suo quarto trimestre fiscale. Gli utili sono scivolati del 19% a 9 miliardi di dollari, pari a 1,67 dollari per azione contro gli 1,66 previsti. Il fatturato è a sua volta diminuito del 9% a 46,90 miliardi, deludendo previsioni di 46,94 stimati. Il titolo nel dopo mercato ha ceduto circa il 2% dopo aver guadagnato quasi il 20% negli ultimi tre mesi.

Apple rimane la società più redditizia degli Stati Uniti, con utili di 45,7 miliardi nell’ultimo anno. Ma profitti e fatturato hanno sofferto negli ultimi dodici mesi il primo declino dal 2001 e i conti del periodo luglio-settembre hanno rappresent­ato il terzo calo trimestral­e consecutiv­o.

Le vendite di iPhone, prodotto che tuttora genera gran parte dei profitti e quasi due terzi del fatturato, hanno tenuto meglio del previsto, con 45,5 milioni di unità vendute contro i 45 milioni indicati. Il dato è stato tuttavia inferiore di 2,5 milioni ri- spetto a un anno prima. Sotto il profilo geografico, il giro d’affari dell’azienda è scivolato del 30% nel suo secondo mercato mondiale, la regione cinese.

Più incoraggia­nte è parsa la guidance: per il trimestre in corso, il primo fiscale dell’azienda, ha previsto entrate tra i 76 e i 78 miliardi, rispetto ai 74,9 finora ipotizzati. Dovreb- be farsi sentire l’arrivo del recente modello di iPhone 7 e il 27 ottobre è atteso il lancio di nuove versioni dei suoi computer Mac. Apple ha inoltre rafforzato ancora il tesoro della sua liquidità, salito a 237,6 miliardi dai 231,5 di giugno.

Bilanci sotto osservazio­ne ieri anche nel settore Tlc e media all’indomani dell’annunciato merger tra AT&T e Time Warner: AT&T è reduce da conti in chiaroscur­o, mentre la rivale Comcast è attesa oggi a performanc­e più robuste. AT&T ha riportato profitti in linea con le attese: 3,33 miliardi, con aumenti dell’8% negli utili per azione. Il giro d’affari, grazie all’acquisizio­ne della Tv satellitar­e DirectTv, è lievitato del 4,9% a 20,9 miliardi. Ma ha sofferto declini degli abbonati: 268mila persi solo nel wireless negli Stati Uniti, con revenue nel segmento scese dello 0,7 per cento. Comcast, leader nei sistemi via cavo che nel 2011 aveva rilevato Nbc Universal, dovrebbe invece rivelare utili per azione in aumento del 14% e fatturato in crescita del 13% a 21,15 miliardi.

Intervenen­do a una conferenza tech del Wall Street Journal, il Ceo di AT&T Randall Stephenson ha ribadito di credere nella strada del consolidam­ento del settore e che il deal con Time Warner supererà ostacoli politici e antitrust. Ha inoltre presentato un nuovo servizio di streaming, DirectTv Now, entro l’anno al costo di 35 dollari al mese e incentrato sui gadget mobili. Il gruppo Internet in crisi Twitter, intanto, si prepara all’eliminazio­ne dell’8% dei posti di lavoro.

TLC E MEDIA Negli Usa il settore è sotto osservazio­ne in vista del merger da 85 miliardi di AT&T con Time Warner. Bene i conti Comcast

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