Imponibile unico, arriva la proposta
La Commissione Ue ha approvato ieri in sede di collegio l’attesa proposta di una base imponibile unica per le imprese europee. L’obiettivo è di rilanciare un progetto legislativo che in passato non ebbe fortuna perché bloccato da molti governi.
Il pacchetto prevede tra le altre cose una deduzione particolarmente generosa per tutte le spese di ricerca & sviluppo. L’esecutivo comunitario sostiene che il progetto dovrebbe rafforzare la crescita economia dell’1,2%. La base imponibile unica proposta dalla Commissione sarebbe obbligatoria per tutte le imprese con ricavi almeno di 750 milioni. Le Pmi non sarebbero sottoposte allo stes- so regime, ma potranno avvalersene. «Stiamo proponendo uno schema che simultaneamente possa sostenere l’attività, attirare gli investitori, promuovere la crescita, e bloccare la grande elusione fiscale», ha detto il commissario agli Affari monetari Moscovici. Pur di evitare reazioni negative da parte dei paesi membri, sempre preoccupati all’idea di perdere sovranità in campo fiscale, Bruxelles non vuole limitare il potere dei paesi di imporre aliquote. Nel 2011, in occasione di una iniziativa simile, a raffreddare molti governi era stata la possibilità per le imprese di consolidare i bilanci, compensando le perdite in un paese con i profitti in un altro. L’idea fu bocciata. Per evitare reazioni simili, Bruxelles ha deciso di rinviare que- sto aspetto a una seconda fase. Tra le altre cose, le misure dovrebbero anche consentire alle imprese di avere definizioni simili per quanto riguarda i profitti, le perdite, l’ammortamento, le deduzioni, le detrazioni. A questo proposito, la Commissione sottolinea come il suo progetto preveda una super-deduzione per tutte le spese R&S. Nel contempo, Bruxelles vuole incitare la raccolta azionaria piuttosto che il debito bancario nel finanziamento delle imprese.
L’iniziativa è un primo passo verso l’armonizzazione fiscale.
Il tema è controverso e richiede l’approvazione unanime dei governi. Esponenti comunitari sperano che l’attenzione della pubblica opinione sui recenti scandali fiscali indu- ca i governi a valutare positivamente la proposta comunitaria. Il pacchetto, così come è stato concepito, dovrebbe servire ad abolire le scappatoie che permettono di trasferire profitti da una filiale all’altra con prezzi decisi a tavolino.
Commentando l’iniziativa legislativa, Roberto Gualtieri, il presidente della commissione Affari monetari del Parlamento Ue ha accolto positivamente il testo comunitario. Ha considerato tuttavia opportuno ridurre il limite di 750 milioni, e sottolineato come il consolidamento del fatturato a livello U debba essere «una parte integrante della legislazione» per lottare contro il trasferimento di profitti da una filiale all’altra alla ricerca di imposizioni più basse.