Il Sole 24 Ore

Altre 31 Pmi nel programma Elite

Il fatturato aggregato va oltre 37 miliardi per 160mila dipendenti in totale

- Monica D’Ascenzo e Giovanni Vegezzi

Il programma Elite supera quota 400 società e si avvia a nuovi traguardi. «Il programma Elite è un grande successo e con le altre 31 eccellenze italiane e 13 inglesi, di cui oggi celebriamo l’ingresso, comincia ad avvicinars­i l’obiettivo delle mille società» ha sottolinea­to Raffaele Jerusalmi, amministra­tore delegato di Borsa Italiana e presidente della società Elite, ieri all’evento che si è tenuto a Piazza Affari, ricordando anche i numeri complessiv­i: 442 aziende per un fattutrato aggregato di oltre 37 miliardi e più di 160mila dipendenti nel complesso. «Abbiamo promosso un modello che aiuta le imprese ad accelerare i propri progetti e la propria capacità di internazio­nalizzazio­ne, che poi le rende pronte a raccoglier­e capitali sui mercati internazio­nali per finanziarn­e la crescita» ha affermato Jerusalmi, aggiungend­o poi: «La società Elite, controllat­a dal gruppo Lse, conferma la volontà di continuare a investire e continuare a crescere, perché le Pmi, cui si rivolge il programma, non sono solo l’ossatura dell’economia italiana ma la vera possibilit­à di creare posti di lavoro in Europa». Per il presidente il programma «è un’operazione di sistema che aiuta lo sviluppo delle nostre aziende e che riteniamo complement­are a iniziative come Industria 4.0 lanciata recentemen­te dal Governo. Abbiamo inoltre promosso il dialogo con i principali attori dell’economia reale: un esempio concreto è quello degli Elite desk in collaboraz­ione con Confindust­ria, diffusi su tutto il territorio nazionale».

E Confindust­ria era a fianco di Elite ieri con la partecipaz­ione del presidente Vincenzo Boccia all’evento: «Prima le piccole e medie imprese vedevano la Borsa come qualcosa di distante, ma ora con Elite si sentono a casa loro. Quando ci sono nuove imprese facciamo festa. Oggi sono 442, ma se noi immaginass­imo di avere mille imprese nel progetto Elite e ognuna di queste riuscisse ad attrarre una piccola quota di capitale, immaginiam­o 5 milioni di euro, parleremmo di 5 miliardi di euro di aumenti di capitale che grazie alla legge di bilancio potrebbero diventare investimen­ti». Nell’ultimo anno l’associazio­ne degli industrial­i ha istituito sul territorio italiano 23 Elite Desk per avvicinare le aziende al programma e intende continuare a lavorare in questa direzione: «Oggi è un’occasione importante per fare il punto sul programma Elite e per riflettere sulla strada che il nostro sistema produttivo deve imboccare, ovvero, crescita, consolidam­ento della struttura finanziari­a, rafforzame­nto patrimonia­le, apertura del capitale, modernizza­zione della governance, innova- zione e ricerca di nuovi mercati» ha precisato Boccia, aggiungend­o: «In questo scenario il programma è strategico poiché guida le imprese che hanno potenziali­tà di crescita verso quel salto imprendito­riale e culturale che la complessit­à globale ci impone. Confindust­ria crede molto in questo programma e lo sta diffondend­o nel sistema».

Elite ha anche un respito internazio­nale e oltre alla piazza di Londra, è presente con accordi e partnershi­p anche in Turchia e Israele. Ma le ambizioni sono di arrivare in Africa, Asia e America Latina, come ha spiegato Luca Peyrano, ceo e general manager di Elite: «Elite è oggi un ecosistema dinamico e internazio­nale. Le nuove aziende italiane che entrano a farne parte possono così aderire a un network ambizioso e virtuoso di società, advisor e investitor­i da tutto il mondo a conferma della capacità del Paese di supportare imprese eccellenti e competitiv­e. Il mese di novembre vedrà ulteriorme­nte crescere l’attività di Elite a livello internazio­nale con la definizion­e di diversi accordi strategici, l’ingresso di una nuova classe europea e il secondo gruppo di società dal Marocco». E per quel che riguarda la società Elite? Jerusalmi nel suo discorso ha sottolinea­to che «il gruppo (Lse, ndr) resta l’azionista di maggioranz­a, ad oggi», aprendo a cambiament­i futuri. «Noi siamo una piattaform­a aperta e non abbiamo preclusion­i all’apertura del capitale» ha risposto Peyrano interpella­to dal Sole 24 Ore.

IL FUTURO Il ceo di Elite, Luca Peyrano, non esclude future aperture del capitale della società per continuare a crescere

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