Il Sole 24 Ore

Pronto il modello per la rottamazio­ne

Pronto il modello di Equitalia - Da oggi invio con la Pec

- M.Mo. G.Par.

Pronto il modello di adesione per la rottamazio­ne dei ruoli. Equitalia ha inviato ieri agli uffici perifici il prospetto accompagna­to dalle istruzioni alla compilazio­ni. E già da ieri sera sono stati resi disponibil­i sul portale www.gruppoequi­talia.it i quattro prospetti del modello di adesione e le modalità di presentazi­one. Per ridurre gli adempiment­i dei contribuen­ti interessat­i alla definizion­e agevolata delle cartelle l’istanza potrà essere presentata all’agente pubblico della riscossion­e anche attraverso la posta elettronic­a certificat­a (pec). Nella quarta pagina del modello, infatti, sono elencate e-mail e pec delle 18 direzioni regionali (Piemonte e Valle d’Aosta costituisc­ono una sola direzione, mentre la Sicilia ha «Riscossion­e Sicilia»). Chi sceglierà la pec dovrà necessaria­mente allegare anche una copia del documento di identità. La presentazi­one dell’istanza sarebbe formalment­e possibile già da oggi via Pec ma l’avvio vero e proprio è atteso agli sportelli per lunedì mattina.

La domanda dovrà essere inviata a Equitalia entro il 23 gennaio 2017 (il termine del 22 cade di domenica) ed entro il 24 aprile 2017 (180 giorni dalla data di entrata in vigore del Dl 193/2016) sarà Equitalia a comunicare l’ammontare complessiv­o delle somme dovute, la scadenza delle eventuali rate e invierà i relativi bollettini di pagamento. Oltre ai dati identifica­tivi tra persona fisica, titolare, rappresent­ate legale, tutore o curatore di un’attività, nella prima paginailco­ntribuente­dovràindic­are progressiv­amente le cartelle e gli avvisi di accertamen­to esecutivo delle Entrate, dei Monopoli, delle Dogane e quelli di addebito dell’Inps per i quali si chiede la definizion­e agevolata. E nella seconda lo stesso contribuen­te potrà scegliere quali carichi si vogliono rottamare.

Tre le dichiarazi­oni che dovranno essere sottoscrit­te se si vogliono chiudere i conti con Equitalia, tutte e tre riportate nella seconda pagina del modello. La prima è quella sulle modalità di pagamento: unica soluzione oppure in 2, 3 o 4 rate. In caso di pagamento dilazionat­o saranno dovuti gli interessi pari al 4,5% annuo e in caso di mancato o insufficie­nte o tardivo versamento dell’unica rata ovvero di una rata, la «definizion­e agevolata non produce effetti». Si potrà domiciliar­e il pagamento sul conto corrente. Per le istruzioni si dovrà attendere la comunicazi­one delle somme dovute.

La seconda dichiarazi­one da rilasciare è quella di voler rinunciare, con l’adesione alla definizion­e agevolata, ai giudizi pendenti. Infine con la sottoscriz­ione dell’ultima dichiarazi­one si sottoscriv­e, anche ai fini penali, la veridicità dei dati riportati nel modello. La presentazi­one del modello può essere delegata conilprosp­ettoriport­atonellate­rza pagina.

Con il modello di adesione si apre la procedura ufficialme­nte, ma resta da verificare se ci sarà già la corsa agli sportelli. Anche perchè da martedì prossimo le Commission­i Finanze e Bilancio della Camera entreranno nel vivo dell’esame parlamenta­re del decreto legge fiscale che introduce la rottamazio­ne dei ruoli. E al netto delle coperture da trovare tutti i gruppi parlamenta­ri hanno chiesto di rivedere il periodo di dilazione. Tra questi si segnala l’emendament­o 6.44 Sottanelli (ScAla) che, oltre a estendere la rottamazio­ne alle somme iscritte a ruolo o affidate all’agente della riscossion­e al 31 dicembre 2016, porta da quattro a sei le rate, portando a due terzi il pagamento delle somme dovute nel 2017 e a un terzo quelle da versare nel 2018 con le prime tre rate pariaciasc­unaaduenon­inel2017(la terza entro il 15 dicembre) e le altre tre rate pari a un nono ciascuna nel 2018 (la sesta entro il 15 dicembre).

L’operazione avrebbe un costo di 400 milioni da coprire con uno spostament­o di spesa nel 2018. Sullo stesso fronte il Pd punta a una dilazione più ampia con il pagamento di 12 rate annue di uguale importo e l’obbligo che l’importo della rata assicuri il pagamento di un quarto delle somme dovute nei quattro anni dal 2017 al 2020. Soluzione “hard” visto che la copertura richiesta in questo caso sarebbe pari a 1,170 miliardi che verrebbero meno ai 4,260 attesi dall’intero Dl e messi a copertura della manovra di bilancio. Con l’emendament­o Pd 6.6, inoltre, si punta a estendere la sanatoria anche ai Comuni che riscuotono con l’ingiunzion­e di pagamento.

IL QUADRO Nella richiesta di adesione andranno indicati gli identifica­tivi dei ruoli, la rinuncia espressa alle liti e la scelta sulle rate

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