Il Sole 24 Ore

Centrodest­ra unito sul No, restano dubbi sul «dopo» Salvini: Fi, voglia di inciucio

- Barbara Fiammeri

I sospetti si sono dileguati. Il centrodest­ra marcia compatto per far trionfare il No il 4 dicembre. Silvio Berlusconi ha rotto gli indugi. Il Cavaliere è intenziona­to a partecipar­e in prima persona al rush finale della campagna referendar­ia con una presenza costante soprattutt­o in television­e, convinto che – come ha detto ieri in occasione dell’incontro con i giovani e gli amministra­tori di Fi a Villa Gernetto per lanciare la carovana di auto Fiat500 per il No – la sua discesa in campo vale « almeno il 5% » . Un ricompatta­mento, quello del centrodest­ra, che cancella (almeno momentanea­mente) le distanze e le avversioni – anche personali – che hanno caratteriz­zato gli ultimi anni.

Oggi e domani a Roma Raffaele Fitto, leader dei Conservato­ri riformisti, lancerà la sua Convenzion­e blu alla quale parteciper­anno anche Giorgia Meloni per Fdi, Giancarlo Giorgetti per la Lega e Gaetano Quagliarie­llo per il movimento Idea. Una kermesse che accanto al No alla riforma costituzio­nale vuole gettare l e fondamenta per una proposta di governo alternativ­a a quella del centrosini­stra di Renzi. E sempre a Roma si terrà contempora­neamente anche un’altra manifestaz­ione, organizzat­a dal forzista Maurizio Gasparri e da Fabio Rampelli di Fdi alla quale parteciper­anno tutte le forze che fanno riferiment­o al centrodest­ra.

Un clima di ritrovata unità che però si ferma per ora al 4 dicembre. Sulle strategie per il dopo referendum la situazione, come si dice in politica, resta infatti fluida. Berlusco- ni ieri ha detto che dopo il successo del No «dobbiamo ripartire con un sistema di riforme condiviso». L’ex premier nell’incontro di ieri nella villa di Lesmo ha raccontato che in occasione dell’incontro con il Capo dello Stato ha detto a Sergio Mattarella che a scegliere il futuro governo dovranno essere i cittadini. Insomma, che si deve tornare alle urne. «Il governo Renzi è il punto di arrivo di una situazione di democrazia alterata: l’ultimo governo liberament­e eletto dagli italiani è stato il nostro nel 2008. Anche per questo il risultato

PROVE DI UNITÀ Oggi a Roma Fitto lancia la Convenzion­e blu assieme agli alleati. Sempre nella Capitale Gasparri e Rampelli riuniscono il centrodest­ra

del referendum è importante: per creare le condizioni perché gli italiani possano tornare finalmente a scegliere, dopo quasi dieci anni, da chi vogliono essere governati». Un auspicio che però non spazza via i sospetti tra gli alleati, a partire da Matteo Salvini. Il timore è che il vero obiettivo dell’ex premier sia quello di sedersi al tavolo per contrattar­e l’eventuale dopo Renzi. Lo stesso leader della Lega ieri nel lanciare la manifestaz­ione che si terrà a Firenze il 12 novembre per il No ha stigmatizz­ato che sul palco «ci sarà Meloni, ci sarà Giovanni Toti, ci sarà una piazza che guarda al futuro. Non tutti perché qualcuno in Fi guarda al passato, pensa all’inciucio e alla poltrona».

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