Centrodestra unito sul No, restano dubbi sul «dopo» Salvini: Fi, voglia di inciucio
I sospetti si sono dileguati. Il centrodestra marcia compatto per far trionfare il No il 4 dicembre. Silvio Berlusconi ha rotto gli indugi. Il Cavaliere è intenzionato a partecipare in prima persona al rush finale della campagna referendaria con una presenza costante soprattutto in televisione, convinto che – come ha detto ieri in occasione dell’incontro con i giovani e gli amministratori di Fi a Villa Gernetto per lanciare la carovana di auto Fiat500 per il No – la sua discesa in campo vale « almeno il 5% » . Un ricompattamento, quello del centrodestra, che cancella (almeno momentaneamente) le distanze e le avversioni – anche personali – che hanno caratterizzato gli ultimi anni.
Oggi e domani a Roma Raffaele Fitto, leader dei Conservatori riformisti, lancerà la sua Convenzione blu alla quale parteciperanno anche Giorgia Meloni per Fdi, Giancarlo Giorgetti per la Lega e Gaetano Quagliariello per il movimento Idea. Una kermesse che accanto al No alla riforma costituzionale vuole gettare l e fondamenta per una proposta di governo alternativa a quella del centrosinistra di Renzi. E sempre a Roma si terrà contemporaneamente anche un’altra manifestazione, organizzata dal forzista Maurizio Gasparri e da Fabio Rampelli di Fdi alla quale parteciperanno tutte le forze che fanno riferimento al centrodestra.
Un clima di ritrovata unità che però si ferma per ora al 4 dicembre. Sulle strategie per il dopo referendum la situazione, come si dice in politica, resta infatti fluida. Berlusco- ni ieri ha detto che dopo il successo del No «dobbiamo ripartire con un sistema di riforme condiviso». L’ex premier nell’incontro di ieri nella villa di Lesmo ha raccontato che in occasione dell’incontro con il Capo dello Stato ha detto a Sergio Mattarella che a scegliere il futuro governo dovranno essere i cittadini. Insomma, che si deve tornare alle urne. «Il governo Renzi è il punto di arrivo di una situazione di democrazia alterata: l’ultimo governo liberamente eletto dagli italiani è stato il nostro nel 2008. Anche per questo il risultato
PROVE DI UNITÀ Oggi a Roma Fitto lancia la Convenzione blu assieme agli alleati. Sempre nella Capitale Gasparri e Rampelli riuniscono il centrodestra
del referendum è importante: per creare le condizioni perché gli italiani possano tornare finalmente a scegliere, dopo quasi dieci anni, da chi vogliono essere governati». Un auspicio che però non spazza via i sospetti tra gli alleati, a partire da Matteo Salvini. Il timore è che il vero obiettivo dell’ex premier sia quello di sedersi al tavolo per contrattare l’eventuale dopo Renzi. Lo stesso leader della Lega ieri nel lanciare la manifestazione che si terrà a Firenze il 12 novembre per il No ha stigmatizzato che sul palco «ci sarà Meloni, ci sarà Giovanni Toti, ci sarà una piazza che guarda al futuro. Non tutti perché qualcuno in Fi guarda al passato, pensa all’inciucio e alla poltrona».