Mediolanum supera lo stress test Bce
p «Promossi a pieni voti». Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum, esprime tutta la propria soddisfazione per l’esito dello stress test a cui la Bce ha sottoposto l’istituto, che potrebbe ricadere in futuro sotto la vigilanza dell’Eurotower. Nella serata di ieri è stato comunicato il verdetto: dalla valutazione approfondita (comprehensive assessment) è emerso un Cet 1 con uno scenario avverso al 2018 pari al 17,7% (5,5% soglia minima)a fronte di un Cet1 di partenza del 19,7%, confermato a tale livello dopo la Asset Quality Review (Aqr). Nelle proiezioni Bce al 2018, peraltro, in caso di scenario base il dato evolve al 27,5% (23% se ci si ferma al 2016). Come scritto in una nota della supervisione Bce, la banca dunque non presenta «carenze patrimoniali». «I numeri - ha aggiunto Doris in questo colloquio con Il Sole 24 Ore - ci pongono ai vertici della classifica delle banche più solide in Europa». E in effetti, guardando l’esito degli stress test di luglio scorso, Banca Medio- lanum si piazza al quarto posto, in ipotesi di scenario avverso al 2018, alle spalle della tedesca Nrw Bank (35,40%) e delle svedesi SwedBank (22,26%) e Swenska Handelsbanken (18,55%). «Altro motivo di orgoglio è che il nostro Tier 1 non è stato modificato, dopo la va- lutazione degli attivi è stato confermato il valore di 19,7% relativo alla chiusura di bilancio al 31 dicembre 2015», ha sottolineato Doris. Il ceo di Banca Mediolanum ha quindi ammesso: «Mi aspettavo un risultato simile, avevamo fatto i nostri esercizi e le proiezioni ci davano quei numeri. Detto ciò, rimane una grande soddisfazione; tanto più considerato che la Bce non è mai tenera quando si tratta di valutare la solidità di un istituto». Lo sguardo, in ogni caso, resta proiettato al futuro: «Concentrati sul business». Oltre a Banca Mediolanum, che con i suoi 30 miliardi di attivi è a un passo dall’essere classificata come “most significant bank”, altri tre istituti sono stati sottoposti all’esame, si tratta della slovena Abanka, della lettone Rietumu Banka e dell’irlandese Citibank Holdings. «Nessuno dei tre intermediari - ha spiegato la Bce - ha registrato valori inferiori alle relative soglie di riferimento per effetto dell’Asset quality review e della prova di stress; le banche non presentano quindi carenze patrimoniali in esito alla valutazione approfondita». Tuttavia, ha chiosato la Banca centrale europea, coerentemente con l’approccio adottato nel 2014 e del 2015, «ci si attende che le banche intraprendano azioni mirate a fronteggiare i rilievi qualitativi emersi dall’Aqr, ad esempio le carenze in tema di politiche e processi e gli elementi di debolezza relativi ai sistemi informativi».
LE REAZIONI Massimo Doris: «Sono molto soddisfatto, hanno confermato il Tier 1 al 2015 a 19,7%; siamo ai vertici della classifica delle banche Ue»
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