Bmw, utili record ma la frenata Usa erode i margini
Margini in calo per la frenata negli Usa e gli investimenti nelle nuove tecnologie
pBmw segna un utile netto da record nel 3° trimestre 2016 nonostante un rallentamento della redditività della divisione auto. La casa automobilistica tedesca ha venduto nel periodo 583mila vetture (+7,1%) per ricavi complessivi pari a 23,4 miliardi di euro (+4,6%) e un utile netto di 1,82 miliardi (+15%). Il risultato operativo (Ebit) è stato pari a 2,38 miliardi (+1%) mentre quello della divisione auto è diminuito del 4% a 1,8 miliardi, con un calo del margine all’8,5% dal 9,1% di un anno prima (valore comunque compreso nella forchetta obiettivo 810%); alla crescita dell’utile operativo di gruppo ha contribuito il buon risultato dei servizi finanziari. Nei primi nove mesi dell’anno l'utile netto è stato pari a 5,5 miliardi (+11,7%) su un fatturato di 69,2 miliardi (2 più del 2015) e un Ebit salito del 2,2% a 7,56 miliardi.
I conti dell’auto hanno risentito negativamente della frenata sul mercato americano: -9% le vendite nei tre mesi, seguite da un -18% a ottobre. L’azienda ha definito «volatili» le condizioni attuali del mercato Usa. Meglio sono andate le cose per l’auto in Europa e in Cina (+10% circa su entrambi i mercati). Ha pesato anche l’in- cremento dei costi del personale (+3,6% l’organico rispetto a 12 mesi prima). L’amministratore delegato Harald Krueger ha confermato le stime sull’intero 2016: «Lievi incrementi per le vendite di auto e l’utile lordo, che raggiungeranno nuovi record». Bmw punta a mantenere la leadership nel settore premium a livello mondiale; un compito non facile, vista la forte crescita delle vendite della storica rivale Mercedes.
Krueger ha rivendicato i successi della strategia di elettrificazione del gruppo, citando gli «oltre 100mila veicoli elettrici già circolanti» e i 60mila tra elettrici e ibridi che l’azienda prevede di vendere nel 2016. Bmw è stata fra le prime a saltare sul carro della mobilità a zero emissioni, con il lancio della i3 nel 2013, anche se poi ha rallentato il ritmo di espansione della gamma. La nuova frontiera avrà i suoi costi: Kruger ha avvertito che «nei prossimi anni dovremo sostenere significativi investimenti, non solo per i propulsori sostenibili ma anche per la connettività digitale, la guida autonoma e i servizi di mobilità»; ciò manterrà i margini sotto pressione.