Il Sole 24 Ore

Ok dei soci a fusione Potash-Agrium

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La fusione tra Potash Corp e Agrium è stata approvata con una maggioranz­a vicina al 100% dagli azionisti di entrambe le società. Dall’operazione, che attende il via libera dell’antitrust in Canada e Usa, nascerà un colosso dei fertilizza­nti.

dello shale oil e del trading algoritmic­o l’Opec conserva una straordina­ria capacità di influenzar­e il mercato del petrolio. L’ennesima dimostrazi­one si è avuta ieri, quando le quotazioni del barile si sono tuffate in ribasso del 2,5% - ai minimi da agosto - per poi riemergere invariate nel giro di un’ora e mezza.

Tra l’affondo e la risalita due lanci di agenzia: il primo della Reuters, poco dopo le 13 ora italiana, secondo cui l’Arabia Saudita avrebbe minacciato di inondare il mercato di greggio se l’Iran non si fosse allineata coi piani per tagliare la produzione; il secondo, battuto dalla Bloomberg intorno alle 15,30, con la smentita delle voci da parte del segretario generale dell’Opec Mohammed Barkindo. Negli incontri della scorsa settimana a Vienna, ha assicurato quest’ultimo, non c’è stata nessuna minaccia: «Il contributo dei sauditi è stato come al solito molto costruttiv­o».

Al mercato la rassicuraz­ione sembra essere bastata, anche se in seguito il petrolio ha ripreso a calare per chiudere nel caso del Brent a 45,58 $/barile (-1,7%).

Altri fattori esercitano un’influenza negativa sui prezzi, compresa la forza che l’industria petrolifer­a americana continua a dimostrare. Gli Usa hanno stabilito un nuovo record di esportazio­ni di greggio in settembre, con 692mila barili al giorno (di cui 81mila inviati in Italia) secondo le statistich­e dello Us Census Bureau. E la settimana scorsa le compagnie hanno ri-

Brent

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