Il Sole 24 Ore

In cerca di notizie sulla Banca delle province molisane

- Giuliano Battista

Vorrei sapere quale sia la solidità della Banca Popolare delle Province Molisane. Sul sito internet non ho trovato tali informazio­ni.

La Banca Popolare delle Province Molisane nasce nell’agosto del 2006, in seguito all’autorizzaz­ione da parte dei Banca d’Italia. Banca a carattere regionale, è stata creata con l’obiettivo di fungere da incubatore per le iniziative imprendito­riali del territorio e possiede ora quattro filiali a Campobasso, Isernia, Termoli e Pescara.

«Si tratta di un istituto di dimensioni molto contenute, come evidenzia un fatturato di poco inferiore ai 6 milioni di euro e la presenza di 29 dipendenti in totale – spiega Marcello Rubiu analista di Norisk -. Dal bilancio del 31 dicembre 2015 si può rinvenire un Cet1 ratio del 19,52%, ben superiore a quello della media nazionale, 11,5%, nonché dei principali istituti del territorio, come Unicredit, 10,53%, o Intesa SanPaolo 13,4%. Il Cet1 ratio, o Common Equity Tier 1 ratio, rappresent­a il rapporto tra il capitale ordinario versato e la somma delle attività ponderate per il rischio e la Banca Centrale Europea impone un valore minimo del 10,5% per gli istituti italiani».

Questo rapporto viene diffusamen­te utilizzato come indicatore della solidità di una banca e, per quanto non esaustivo, può sicurament­e risultare utile nella fase di valutazion­e di un istituto.

Sempre dal bilancio della banca si può osservare come nel corso del 2015 il margine di interesse sia cresciuto del 29% e il risultato netto della gestione finanziari­a del 21%; il risultato di gestione è più di 5 volte quello del 2011 e i crediti verso la clientela sono pressoché raddoppiat­i.

«Da segnalare anche un Roe prossimo al 6% e un rapporto tra sofferenze lorde ed impieghi pari al 3,67%, molto contenuto – sottolinea Rubiu _–. Questi dati evidenzian­o una notevole crescita dell’istituto, ben in contrasto con la tendenza del mercato bancario italiano. Il lettore non specifica se abbia finalità di investimen­to in tale banca ma non possiamo fare a meno di consigliar­e l’investimen­to in singoli titoli, specialmen­te se non quotati, unicamente ad operatori qualificat­i; sottolinei­amo, comunque, come Il giudizio prescinda dall’appetibili­tà dell’istituto in questione » .

Qualora il lettore volesse assumere un’esposizion­e sul mercato italiano è bene che lo faccia attraverso Etf o fondi comuni di investimen­to, al fine di diversific­are maggiormen­te l’investimen­to e di renderlo facilmente smobilizza­bile in caso di scelta o necessità.

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