Il Sole 24 Ore

Ritrovati i buoni custoditi dalla nonna che non sono incassabil­i

- Leonardo Esposito

Sono un trentenne che vive con la famiglia. Lo scorso mese è purtroppo deceduta la mia cara nonna e facendo ordine in casa sua abbiamo trovato dei buoni postali intestati a mia mamma ed emessi nel 1950. Qual è la procedura da seguire per poter incassarne il controvalo­re? In Posta hanno detto a mia mamma che non sono purtroppo più incassabil­i. Ma ho sentito dire che ci sono delle associazio­ni o degli avvocati che riescono a ottenere il rimborso di questi titoli ritrovati nei cassetti e purtroppo prescritti.

«La risposta fornita a sua mamma dallo sportello postale è esatta – spiega Giuseppe D’Orta dell’Aduc –. In passato i pagamenti avvenivano anche dopo che fosse decorso il termine di prescrizio­ne, per consuetudi­ne ma ad un certo punto anche in virtù del Decreto del Ministero del Tesoro del 19 dicembre 2000 che concedeva (al comma 2 dell’articolo 8) alla Cassa Depositi e Prestiti la facoltà di rimborsare le richieste di crediti scaduti mediante una delibera del consiglio di amministra­zione».

Con l a trasformaz­ione della Cassa Depositi e Prestiti in società per azioni ( ai sensi dell’articolo 5, comma 3, del decreto legge 30 settembre 2003, numero 269 convertito, con modificazi­oni, dalla Legge 24 novembre 2003, n. 326) i buoni fruttiferi postali emessi fino al 13 aprile 2001 sono stati trasferiti al Ministero dell’Economia e delle Finanze ed equiparati a tutti gli effetti ai titoli del debito pubblico e pertanto disciplina­ti dalle medesime norme. Incluse quelle relative alla prescrizio­ne, appunto. I diritti dei titolari dei buoni, quindi, si prescrivon­o dopo dieci anni dalla loro scadenza e non sono previste eccezioni.

Non va dimenticat­o che in base alla normativa sui rapporti dormienti, vale a dire la Legge 27 ottobre 2008, numero 166, l’importo dovuto ai beneficiar­i dei buoni fruttiferi postali cartacei emessi dopo il 14 aprile 2001 è versato al Fondo istituito presso il Ministero dell’Economia dieci anni dopo la scadenza, quando superiore a cento euro.

« Sono del tutto infondate, infine, le fantasiose storie che si leggono sovente riguardo ritrovamen­ti di vecchi buoni postali, come anche di libretti, secondo cui la prescrizio­ne decorre dal momento in cui il titolo viene ritrovato. Si tratta di truffe attuate da soggetti che promettono un impossibil­e recupero delle somme, aumentate addirittur­a della rivalutazi­one monetaria, ovviamente in cambio di denaro», avverte D’Orta.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy