Il concerto della Bpm sul convertendo
I tavoli di conciliazione con i risparmiatori hanno funzionato
Richiesta di archivazione. L’esito dell’inchiesta della procura di Milano sul bond convertendo 20082013 emesso dalla Banca popolare di Milano non era affatto scontato. Sin dalle prime battute i pm milanesi Roberto Pellicano e Antonio Pastore avevano proceduto a interrogare decine di clienti, sportellisti, quadri, funzionari e dirigenti. Si era giunti anche a ipotizzare sequestri record ( oltre cento milioni) per cautelare i sottoscrittori dell’emissione (che pesava per complessivi 400 milioni di euro). Ed è probabilmente stata quella la ragione che ha polarizzato la procura di Milano in due differenti scuole di pensiero: quella rivolta all’approfondimento processuale di quello che appariva come un vero e proprio « piano » studiato a tavolino per spalmare quel bond sui conti dei risparmiatori, e quella contraria: tendente ad ammortizzare le possibili conseguenze sistemiche su una banca già provata dal combinato disposto di anni di gestioni poco ortodosse e crisi del credito. Quale che sia l’esito penale della vicenda, sembra che alla fine però la decisione presa autonomamente dalla banca di aprire dei tavoli di concertazione alle associazioni dei consumatori (Federconsumatori, Adoc e altre) abbia dato l’unico frutto davvero sperato dai clienti dell’istituto: l’accomodamento di una situazione non dissimile da quella provata dai correntisti di Banca Etruria che avevano sottoscritto bond subordinati emessi dalla banca e il ristoro del loro denaro. Con poche eccezioni ( sono state una trentina le posizioni che sono state risolte in extremis prima di arrivare di fronte a un giudice) dunque, il piano di restituzione dei soldi agli investitori, che in larga maggioranza erano anche correntisti ha funzionato. Moltissimi gli investitori che, saltando a piedi pari le lungaggini connesse a procedimenti civili, sono riusciti a farsi riconoscere in tutto o in parte il dovuto.
Un esempio di collaborazione tra le parti che potrebbe essere seguito anche in altre situazioni di disagio che hanno afflitto ( e stanno affliggendo) il rapporto non semplice tra clientela e istituti di credito. A cominciare da quanto sta accadendo con le due popolari non quotate venete: la Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca.
— St. E.