Il Sole 24 Ore

Terna, ricavi e margini in crescita nei nove mesi

La società conferma la guidance annunciata a luglio e l’acconto sul dividendo previsto dal piano strategico: 7,21 centesimi di euro per azione (+3% sul 2015)

- Celestina Dominelli u

Nei primi nove mesi l’utile netto di Terna si attesta a 486,8 milioni, in salita del 7%, mentre i ricavi salgono a 1,55 miliardi (+ 2,3%).

Archiviata la partita attorno ad Admie con i cinesi di State Grid selezionat­i per la cessione del 24% dell’operatore ellenico e preferiti al tandem costituito dalla spa dell’alta tensione e da F2i, Terna manda in archivio i risultati dei primi nove mesi. Che benefician­o soprattutt­o dei riverberi positivi dell’acquisizio­ne della rete elettrica di Ferrovie, confermano la guidance, annunciata lo scorso luglio, e ribadiscon­o la volontà di volersi consolidar­e all’estero con un occhio puntato in particolar­e sull’America Latina.

Ed eccoli i numeri diffusi ieri dalla società guidata da Matteo Del Fante: nei primi nove mesi, l’utile netto si attesta a 486,8 milioni, in salita del 7%, i ricavi segnano un incremento del 2,3%, a quota 1,55 miliardi, per via della spinta derivante, come detto, dall’apporto degli asset rile- vati da Fs (+46,8 milioni sulle attività regolate), l’Ebitda tocca quota 1,17 miliardi di euro, in crescita dell’1,3%, mentre arretra l’Ebit, zavorrato dagli ammortamen­ti, a 773,1 milioni (-3,2%). Bene anche il dato sull’indebitame­nto: a fine settembre, infatti, l’esposizion­e della società è di 7,8 miliardi di euro, con una contrazion­e di 200 milioni sul risultato registrato al 31 dicembre e che beneficia di un free cash flow positivo per 545 milioni controbila­nciato da 320 milioni di utilizzi collegati al pagamento dei dividendi per 260 milioni di euro e di 60 milioni di euro di oneri finanziari.

Quanto alla cedola, la società conferma la previsione contenuta nel piano strategico presentato a febbraio con un acconto sul dividendo 2016 di 7,21 centesimi di euro per azione (20,6 cent sull’intero anno), in linea con la policy annuncia- ta nei mesi scorsi che prevedeva un tasso di crescita del 3% prendendo il 2015 come anno base.

Nel corso della conference call con gli analisti, il ceo Del Fante è tornato poi sull’acquisizio­ne della rete elettrica di Fs per sottolinea­rne i benefici e per evidenziar­e come l’integrazio­ne nell’infrastrut­tura già gestita da Terna sia stata accompagna­ta anche dall’ingresso di risorse fresche nell’organico aziendale, 6070 unità che diventeran­no un centinaio entro la fine del 2016. Rispetto, invece, all’altro fronte, quello greco, il ceo si è limitato a spiegare che «il cda di Public Power Corporatio­n, azionista di Admie, ha ufficializ­zato la nomina di StateGr id Internati on al come“preferreds tra tegicinv est or” e la nomina verrà ratificata dall’ assemblea degli azionisti convocata per il 24 novembre ». E ora? Il numero uno è stato chiarissim­o: «Stiamo tuttora guardando a eventuali opportunit­à» di acquisizio­ne a livello internazio­nale, «che devono essere a basso rischi regolatori. Al momento - ha chiosato - guardiamo con interesse all’America Latina».

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