Banche e Bancari
Iniziano le transazioni commerciali, prossimo passo le stime sui mutui
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Una decina di giorni fa il sistema bancario globale ha mosso un piccolo ma significativo passo sulla strada delle transazioni ispirate al modello blockchain. Lo scorso 24 ottobre Wells Fargo e Bank of Australia hanno annunciato la prima operazione transfrontaliera interamente gestita con un metodo automatizzato di transazioni. Si è trattato dell’acquisto per 35mila dollari di 88 balle di cotone in viaggio verso il porto di Quingdao da parte del trader australiano Brighann Cotton Marketing. Il sistema blockchain è stato introdotto nel 2009 a supporto della valuta digitale bitcoin per gestire senza intermediari transazioni tra parti che non si conoscono. Il sistema supplisce all’assenza di garanzia offerta da un soggetto terzo, registrando cronologicamente tutte le operazioni dei suoi utilizzato- ri. Una memoria di tutti i passaggi più o meno con la forma “X a inviato tot bitcoin a Y che poi ne ha inviati tot a Z” e così via. Per andare a buon fine ogni transazione ha bisogno di essere approvata dalla maggioranza dei “nodi” che disegnano il sistema blockchain.
In pratica si tratta di una sorta di immenso libro contabile virtuale, pubblico, immodificabile e distribuito su una sterminata rete di computer. È una tecnologia che può essere impiegata per ogni tipo di transazione e che è potenzialmente in grado di eliminare il ruolo delle banche per al- cune tipologie di operazioni. Secondo Giacomo Zucco, amministratore delegato di Blockchainlab, «alcune operazioni, come il trasferimento di denaro, sono destinate a una progressiva disintermediazione. La presenza di un soggetto centrale simile alle banche di oggi rimarrà invece indispensabile per altre funzioni come il cambio di bitcoin in altre valute, il servizio di depositi di asset e valute digitali o la gestione del credito».
L’utilizzo diretto di blockchain da parte degli intermediari è impervio, sottolinea sempre Zucco: «Integrare un potente mezzo di disintermediazione in un business model già consolidato è già di per se un controsenso. Inoltre la tecnologia blockchain è in realtà lenta e costosa, anche se pensa il contrario, e fatica a processare un gran numero di operazioni». L’establishment finanziario ha inizialmente sminuito il valore della tecnologia blockchain, salvo poi rivalutarlo per la sua raffinatezza tecnica, per la sicurezza che offre e per i possibili risparmi che potrebbe produrre la gestione di alcune operazioni senza una supervisione umana. Un consorzio di grandi banche, arrivato oggi a contare 70 big della finanza, ha quindi dato vita a R3, start up che ha l’obiettivo di sviluppare sistemi che migliorino alcune tipologie di operazioni bancarie ispirandosi alla struttura di blockchain, presa quindi a modello ma non utilizzata direttamente. Nell’ambito di questa fase di sperimentazioni Hsbc e Bank of China hanno messo a punto una piattaforma che usa questo schema da applicare al settore dei mutui attraverso la registrazione della sequenze della valutazioni di un immobile.