Rischi in chiaro
Ottima la situazione patrimoniale dell’istituto ma sul subordinato c’è il 31% di probabilità di subire una perdita
Sul bond Mediobanca pesa il futuro del Qe
Il vincolo di subordinazione e il fatto di essere un’obbligazione a lunga scadenza a tasso fisso, in questo periodo di incertezze sulle prossime mosse della Bce (e sul loro effetto sui tassi), implicano un grado di rischio medio-alto per il bond Mediobanca.
l’obbligazione mediobanca
Il bond subordinato Tier II (emesso a giugno 2016 con scadenza decennale) acquistato dal lettore di «Plus24», prevede il pagamento di cedole annuali fisse del 3,75% ed è stato collocato a 99 euro (quindi sotto la pari) per aumentarne l’appetibilità presso i risparmiatori. Il titolo è liquido e quindi non dovrebbero esserci problemi in caso di vendita anticipata. Nonostante i recenti movimenti negativi dei titoli di Stato (legati anche ai rumors su un possibile tapering del Qe di Draghi), questo bond non ha subìto rilevanti scossoni ma, essendo a tasso fisso e con una scadenza molto lontana (appunto nel 2026), potrebbe risentire negativamente di eventuali aumenti dei rendimenti (con contestuale calo delle quotazioni). Inoltre, è da sottolineare che Mediobanca può “richiamare” anticipatamente il titolo (cioè rimborsare prima della scadenza) nel caso in cui il bond stesso non dovesse essere più computabile ai fini del patrimonio di vigilanza secondo le regole attuali.
gli scenari di probabilità
«Dall’analisi del profilo di rischio/ rendimento - spiegano da Consultique - risulta una probabilità di ottenere un rendimento negativo del 30,57% con un valore medio di recupero di 36,54 (quindi una perdita di 63,46 euro su 100 di nominale) e una probabilità del 69,43% di conseguire un risultato soddisfacente con un valore medio di 137,57 che rappresenta il rimborso a scadenza più le cedole residue. La quotazione di mercato (circa 101,85 euro) - concludono gli analisti veronesi - è coerente con gli scenari di probabilità. Il valore sopra la pari dimostra che al momento la cedola fissa rappresenta una buona remunerazione per i rischi del bond».
la situazione della banca
Nel panorama degli istituti del nostro Paese, Mediobanca continua a confermarsi come uno degli enti più solidi a livello patrimoniale e con una redditività molto buona. In particolare, il gruppo ha chiuso il terzo trimestre con un utile di 270,7 milioni in aumento dell’11%. Il risultato (che segna la migliore performance dal 2008) è dovuto principalmente a poste non ordinarie e alle minori rettifiche su crediti, ma risultano comunque in aumento i ricavi e soprattutto gli utili del credito al consumo. La buona situazione patrimoniale di Mediobanca allontanerebbe le ipotesi di cessione della partecipazione in Generali e quindi sembrerebbe esclusa al momento una fusione con il gruppo francese Axa.