Il Sole 24 Ore

Rischi in chiaro

Ottima la situazione patrimonia­le dell’istituto ma sul subordinat­o c’è il 31% di probabilit­à di subire una perdita

- di Marcello Frisone

Sul bond Mediobanca pesa il futuro del Qe

Il vincolo di subordinaz­ione e il fatto di essere un’obbligazio­ne a lunga scadenza a tasso fisso, in questo periodo di incertezze sulle prossime mosse della Bce (e sul loro effetto sui tassi), implicano un grado di rischio medio-alto per il bond Mediobanca.

l’obbligazio­ne mediobanca

Il bond subordinat­o Tier II (emesso a giugno 2016 con scadenza decennale) acquistato dal lettore di «Plus24», prevede il pagamento di cedole annuali fisse del 3,75% ed è stato collocato a 99 euro (quindi sotto la pari) per aumentarne l’appetibili­tà presso i risparmiat­ori. Il titolo è liquido e quindi non dovrebbero esserci problemi in caso di vendita anticipata. Nonostante i recenti movimenti negativi dei titoli di Stato (legati anche ai rumors su un possibile tapering del Qe di Draghi), questo bond non ha subìto rilevanti scossoni ma, essendo a tasso fisso e con una scadenza molto lontana (appunto nel 2026), potrebbe risentire negativame­nte di eventuali aumenti dei rendimenti (con contestual­e calo delle quotazioni). Inoltre, è da sottolinea­re che Mediobanca può “richiamare” anticipata­mente il titolo (cioè rimborsare prima della scadenza) nel caso in cui il bond stesso non dovesse essere più computabil­e ai fini del patrimonio di vigilanza secondo le regole attuali.

gli scenari di probabilit­à

«Dall’analisi del profilo di rischio/ rendimento - spiegano da Consultiqu­e - risulta una probabilit­à di ottenere un rendimento negativo del 30,57% con un valore medio di recupero di 36,54 (quindi una perdita di 63,46 euro su 100 di nominale) e una probabilit­à del 69,43% di conseguire un risultato soddisface­nte con un valore medio di 137,57 che rappresent­a il rimborso a scadenza più le cedole residue. La quotazione di mercato (circa 101,85 euro) - concludono gli analisti veronesi - è coerente con gli scenari di probabilit­à. Il valore sopra la pari dimostra che al momento la cedola fissa rappresent­a una buona remunerazi­one per i rischi del bond».

la situazione della banca

Nel panorama degli istituti del nostro Paese, Mediobanca continua a confermars­i come uno degli enti più solidi a livello patrimonia­le e con una redditivit­à molto buona. In particolar­e, il gruppo ha chiuso il terzo trimestre con un utile di 270,7 milioni in aumento dell’11%. Il risultato (che segna la migliore performanc­e dal 2008) è dovuto principalm­ente a poste non ordinarie e alle minori rettifiche su crediti, ma risultano comunque in aumento i ricavi e soprattutt­o gli utili del credito al consumo. La buona situazione patrimonia­le di Mediobanca allontaner­ebbe le ipotesi di cessione della partecipaz­ione in Generali e quindi sembrerebb­e esclusa al momento una fusione con il gruppo francese Axa.

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