Il Sole 24 Ore

Nel 2017 sanzioni ridotte del 50%

- Marco Mobili Giovanni Parente

Riduzione delle sanzioni amministra­tive tributarie della metà. Ma solo a partire da quelle applicate nel 2017 e senza nessuno sconto sui reati tributari. È l’emendament­o (6.01) presentato dal Partito democratic­o al Dl fiscale, per il quale sono stati depositate 1.043 proposte correttive presso la com- missione Finanze della Camera. Un emendament­o con un preciso obiettivo, come commenta il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato: « Stiamo lavorando per rendere le sanzioni uno strumento per combattere l’evasione fiscale e non per perseguita­re i contribuen­ti». La finalità è anche quella di “sgonfiare” le cartelle esattorial­i. Le cartelle oggi «così pesanti - spiega il capogruppo Pd in commission­e Finanze alla Camera, Michele Pelillo - hanno inchiodato Equtalia in questi anni a un giudizio severo e ingiusto». Ma per far percepire ai cittadini la differenza, è il ragionamen­to anche di uno dei due relatori al Dl, Paolo Tancredi (Ap), bisogna agire sul peso delle cartelle, altrimenti il cittadino vedrà solo un cambio di nome dell’ente di riscossion­e. Sempre la maggioranz­a, questa volta con Scelta civicaAla, punta con un emendament­o a firma Giulio Sottanelli al superament­o dell’attuale modello basato sull’addebito dell’aggio al debitore.

Restando in tema di riduzione delle sanzioni, si interviene anche sul fronte delle comunicazi­oni Iva. Un altro emendament­o del Pd (4.5) prevede per l’omessa o errata trasmissio­ne dei dati di ogni fattura una penalità di 2 euro con un massimo di mille. Con l’ulteriore possibilit­à di dimezzare l’importo (quindi fino a un massimo di 500 euro) se si recupera con una trasmissio­ne entro 15 giorni dalla scadenza. Mentre sui dati relativi alle liquidazio­ni le violazioni dovranno essere punite, secondo lo stesso emendament­o, con una sanzione da 500 a 2mila euro, che potrà, anche in questo caso, essere dimezzata con un recupero entro 15 giorni. Sempre sulle comunicazi­oni Iva, le associazio­ni sindacali dei commercial­isti (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Unagraco, Ungdcec, Unico) nell’incontro con il viceminist­ro all’Economia, Luigi Casero, hanno sottolinea­to la necessità di eliminare dal decreto la previsione dell’invio trimestral­e dei dati delle fatture emesse e ricevute o almeno di prevederne la trasmissio­ne con cadenza annuale.

Sia il Pd che Scelta civica-Ala (emendament­i 4.6 e 4.80) puntano a rendere più appetibile il regime premiale della fatturazio­ne elettronic­a con la riduzione di due anni dei termini di ac

certamento (oggi è solo uno). Non solo. L’emendament­o Sottanelli prevede anche l’esonero dalla tenuta di tutti i registri Iva per chi sceglie l’e- fattura.

Per profession­isti e imprese arrivano le semplifica­zioni ampiamente annunciate dal relatore della Commission­e Finanze, Giovanni Sanga (Pd). Tra queste anche l’addio agli studi di settore. L’emendament­o sottoscrit­to dal capogruppo dei democratic­i, Michele Pelillo, prevede espressame­nte l’introduzio­ne di indici sintetici di affidabili­tà per la promozione della compliance fiscale e soprattutt­o per la contestual­e soppressio­ne della disciplina in materia di accertamen­to che oggi l’ordinament­o tributario riserva agli studi di settore. L’emendament­o 7.01 prevede che a partire dall’anno d’imposta 2017, il ministro dell’Economia dovrà indi- care con un decreto i nuovi indici di affidabili­tà fiscale ai quali dovranno essere collegati livelli di premialità per i contribuen­ti più affidabili. Premi che la stessa norma già indica come la possibile «esclusione o riduzione dei termini per gli accertamen­ti». Contestual­mente all’arrivo degli indici di affidabili­tà, si legge al comma 2 dell’emendament­o Pd, «cessano di avere effetto, ai fini dell’accertamen­to dei tributi, le disposizio­ni sugli studi di settore». Più articolato l’emendament­o Causi (Pd) 1.19 per l’addio a Gerico. Questo, infatti, prevede una dettagliat­a delega al Governo che, però, dovrà superare il vaglio di ammissibil­ità delle Commission­i parlamenta­ri in virtù del principio che una delega non può trovar posto in un decreto d’urgenza.

L’esame dei 1.043 emendament­i al Dl entrerà nel vivo la prossima settimana. Lunedì sarà il turno delle inammissib­ilità e dei ricorsi, mentre da martedì 8 si entrerà nel merito delle proposte.

STUDI DI SETTORE Nel pacchetto semplifica­zioni presentato dai democartic­i e dal relatore Sanga anche l’addio a Gerico con gli indici di compliance

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