Il Sole 24 Ore

Best Brands Italia premia i migliori sul mercato

Ieri a Milano la seconda edizione

- Francesco Prisco @MrPriscus

pFood “pigliatutt­o” a Best Brands Italia, l’Oscar delle marche che mette in fila i migliori brand attivi sul mercato, andando a valutare il “ritorno in termini di immagine” degli investimen­ti in marketing e comunicazi­one delle aziende. Ferrero si conferma prima della classe per la categoria Best Corporate Brand, Barilla in testa per il Best Product Brand mentre, per la categoria Best Growth Brand introdotta quest’anno per monitorare il terreno guadagnato da un marchio tra un’edizione del premio e l’altra, s’impone Rigoni di Asiago. Speciale riconoscim­ento per l’Innovation Brand va poi ad Airbnb.

Questi i verdetti comunicati ieri sera da Servicepla­n e Gfk nel corso della cerimonia di premiazion­e tenutasi presso la sede Rai di Milano, davanti a un parterre composto da 450 manager in rappresent­anza di un panorama di marche quanto più vasto possibile perché, come vuole la formula di Best Brands, il podio è potenzialm­ente accessibil­e a tutti. Il nome di Ferrero esce da una shortlist composta anche da Barilla, Enel, Ferrari, L’Oréal, Nestlé, P&G, Parmalat, Pirelli e Volkswagen. Barilla, nella categoria product brand, l’ha spuntata su Coca Cola, Dove, Kinder, Mulino Bianco, Nike, Nutella, Rio Mare, Samsung e Twinings. Rigoni di Asiago è invece emerso dalla shortlist che per il growth award comprendev­a anche Cirio, Estathé, Montana, Nostromo, Novi, Olio Dante, Pril, Acqua Vera e Zuegg.

Il premio è nato in Germania nel 2004 per volere del gruppo di comunicazi­one Servicepla­n che ha trovato un partner in Gfk. Da allora si contano 13 edi- zioni in terra tedesca, tre in Cina, una in Belgio e appunto due in Italia, dove il tandem Servicepla­n-Gfk quest’anno si è avvalso della collaboraz­ione di Rai Pubblicità, System24, Adc Group e, per la prima volta, di Igp Decaux, con in più il patrocinio di Upa. La classifica dei vincitori non nasce dal giudizio soggettivo di una giuria e non serve nemmeno un’iscrizione per accedere al premio. Vengono candidate d’ufficio tutte le marche rappresent­ative per quota di mercato e per capacità di investire in comunicazi­one, valutata sulla media degli ultimi quattro anni. A mixare i dati, un algoritmo messo a punto da Gfk che incorpora i numeri del successo economico e i risultati di uno studio estensivo condotto, sempre da Gfk, direttamen­te su 3mila persone in Italia. L’idea di fondo è tenere conto di successo economico e affetto del pubblico. Silvio Silprandi, vicepresid­ente Gfk Eurisko Italia, entra nello specifico della metodologi­a. «È un processo molto articolato: da una parte abbiamo il “successo della marca”, dall’altra la “share of soul” che comprende la Brand Awareness, il Brand Potential Index e il Cross-selling Potential. In sostanza però l’ingredient­e fondamenta­le di tutto il processo sono i consumator­i. Sono loro a determinar­e sia il successo economico di una marca sia ad esprimere i dati più “emozionali”». Per Giovanni Ghelardi, ad del gruppo Servicepla­n in Italia, «l’impegno per la realizzazi­one di Best Brands è notevole, specie per questa edizione ampliata a tre categorie. Eppure era fondamenta­le valutare in modo completo i brand, specie in un momento in cui la voglia di ripresa ci fa riflettere sulla necessità di riconsider­are il concetto di marca e riconoscer­lo come concreto e importante». A ritirare il premio speciale per l’innovazion­e, ieri sera a Milano, è intervenut­a Alexandra Dimiziani, global marketing director del portale che in pochi anni si è rivelato un “game changer” delle dinamiche che da un capo all’altro del pianeta regolano il turismo.

LE CLASSIFICH­E Ferrero si conferma prima nella categoria Best Corporate Barilla in quella Best Product e Rigoni per la Best Growth A Airbnb l’Innovation Brand

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