Al mercato Usa va un sesto della produzione italiana
Grande attenzione da parte dell’intera filiera
Gli Stati Uniti si confermano il primo mercato extra- europeo per la componentistica automotive Made in Italy, mentre nel corso del 2015, anno durante il quale, soprattutto per merito della scelta di Fiat Chrysler di produrre in Italia, a Melfi, uno dei modelli “globali” della gamma Jeep, la Renegade, e la 500X, l’esportazione di autoveicoli (compresi i commerciali) verso gli States è balzata a quota 139mila unità, per un valore di 3,6 miliardi. In sostanza, circa un sesto dell’intera produzione italiana è destinata al mercato americano, considerando che l’anno scorso sono state prodotte 1,024 milioni di unità di cui 663.139 autovetture. Numeri che confermano che quello statunitense rappresenta uno dei mercati più i mportanti per l’intero automotive.
«L’Italia – sottolinea Aurelio Nervo, presidente dell’Anfia, l’associazione delle aziende della filiera automotive – è uno dei principali Paesi europei fornitori di componenti degli Usa, nel 2015 quarto Paese di destinazione dell’export per questo comparto (7,8% la quota sul totale esportato), con un valore di 1,5 miliardi di euro di esportazioni, il 6,9% in più sul 2014 e una bilancia commerciale da 750 milioni. Del resto, negli Usa si concentra il 67% della produzione di autoveicoli dell’area Nafta». Grande dunque l’attenzione da parte delle im- prese italiane della filiera per l’azione che metterà in campo il nuovo esecutivo. «Restiamo in attesa di conoscere nel dettaglio gli orientamenti del nuovo Governo statunitense in tema di rapporti commerciali» sottolinea Nervo.
E se il 2016 ha fatto segnare un calo importante delle esportazioni di componentistica verso gli States e l’area Nafta a causa della frenata del mercato auto- mobilistico americano, continua invece a crescere l’esportazione di vetture made in Italy verso gli Stati Uniti. L’ultimo report dell’Anfia sull’andamento delle espostazioni ha evidenziato, nel primo semestre, il calo del 26% nell’export verso l’area Nafta (772 milioni con un saldo attivo passato dai 506 milioni del primo semestre 2015 ai 330 milioni da gennaio a giugno). Perde quasi un terzo del suo valore l’export verso gli Usa (-28,8%) e scende del 18,9% verso il Messico. Gli Stati Uniti si attestano al sesto posto tra i Paesi destinatari delle produzioni italiane ma nella prima metà dell’anno hanno perso peso sul totale dell’export, a quota 5,7%. Il valore delle esportazioni di componenti è comunque raddoppiato dal 2010, da poco più di 720 milioni a un miliardo e mezzo, mentre l’export di vetture è balzato da residuali 50 milioni del 2010 ai 3,6 miliardi dell’anno scorso, il doppio del 2014, quota che potrebbe essere superata grazie agli effetti delle nuove produzioni Alfa Romeo destinate anche al mercato americano.
AZIENDE CAUTE Aurelio Nervo, presidente dell’Anfia: «Restiamo in attesa di conoscere nel dettaglio gli orientamenti del nuovo governo americano»