Nel Lazio nasce l’hub per lanciare la quarta rivoluzione industriale
LAZIO
pLe imprese del Lazio provano a cavalcare l’onda della quarta rivoluzione industriale. Ad accompagnarle in questa transizione ci sarà il digital innovation hub «Cicero», a cui sta lavorando Unindustria insieme a centri di ricerca e università: «Stiamo mappando le grandi competenze scientifiche presenti nella Regione, tra atenei e centri di ricerca, che possono aiutare in questa importante transizione verso la digitalizzazione le eccellenze industriali che abbiamo, come Ict, aerospazio, automotive, cinema e farmaceutica », ha detto ieri il presidente di Unindustria e ad di Gala spa, Filippo Tortoriello, durante un workshop sulla manifattura 4.0 organiz- zato da Zeta Consulting.
L’hub Cicero è stato già selezionato come uno dei punti di eccellenza per il tutoring delle Pmi nella smart manufacturing dalla Commissione Ue nel bando “I4ms” (Ict innovation for manufacturing Smes) e come uno dei primi centri che proverà a dare corpo al piano disegnato dal Governo nella legge di bilancio che introduce massicci incentivi sugli acquisti «4.0». Ma l’obiettivo è anche quello di arrivare a vedersi riconoscere uno o più «competence center» nel Lazio (il piano del Mise per ora ha riconosciuto i Politecnici, il Sant’Anna di Pisa e la rete delle università del Veneto).
«L’industria 4.0 è un tema a cui ho voluto dare massimo spazio nel mio percorso di arrivo alla presidenza di Unindustria e la missione dei prossimi quattro anni è far compiere alle imprese questo scatto in avanti su produttività e competitivà. Per il Lazio è fondamentale non perdere questa occasione, la tempestività è un elemento che può fare la differenza», aggiunge Tortoriello che vede il piano del Governo come una «ultima chiamata» per provare a ridare slancio alla manifattura ma anche ai servizi. Una rivoluzione che secondo Maurizio Stirpe, presidente della Psc spa e vice presidente di Confindustria, «deve coinvolgere tutti dentro le aziende dal top management all’operaio, ci deve essere una forte condivisione e la creazione dei skill digitali a tutti i livelli».
Anche per Giulio Pedrollo, ad della Pedrollo spa e vicepresidente di Confindustria con delega alle politiche industriali «Industria 4.0 può essere la medicina migliore per curare le malattie che affliggono l’Italia a cominciare dalla produttività delle imprese» .