Ge, primi 200 milioni in Toscana
Saranno formati 500 giovani ingegneri - Calenda: modello da esportare in altre regioni TOSCANA Al via il maxi investimento per creare un centro d’eccellenza su prodotti innovativi - Fondi pubblici per 38 milioni
pSi sbloccano 38,4 milioni di euro di contributi pubblici e parte così la prima tranche di investimenti – valore 200 milioni di euro – che General electric Oil&Gas realizzerà in Toscana, attraverso Nuovo Pignone, per dar vita a un centro d’eccellenza per lo sviluppo di prodotti innovativi: compressori e turbine per l’estrazione di gas e petrolio con una potenza compresa tra 5 e 65 Mw, che si affiancano ai tradizionali macchinari GE più potenti con l’obiettivo di ampliare la gamma e dunque la penetrazione di mercato.
Ieri il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, hanno firmato a Roma l’accordo che dà il via al cofinanziamento dei primi tre progetti di ricerca (sui cinque complessivi) del programma di GE battezzato Galileo, che abbraccia il quinquennio 2016-2020. Il Governo ha stanziato 24 milioni di fondi comunitari, la Regione ne mette 14,4.
«Il lavoro che stiamo facendo con la Toscana – ha sottolineato il ministro Calenda – rappresenta un modello di quello che si dovrebbe fare in tutte le Regioni, perché gestiamo insieme situazioni di crisi difficili, gestiamo nuovi investimenti, e lo facciamo con un lavoro di squadra tra le strutture mini- innovative e fare business».
Per la Toscana che punta ad attrarre investimenti internazionali per dare spinta alla crescita, la presenza e il rafforzamento di GE rappresenta un asset strategico: «Con questa nuova iniziativa – ha spiegato il presidente Rossi – la Toscana diventa il cuore della produzione mondiale di turbine e compressori venduti in tutto il mondo: oltre al dinamismo delle piccole e medie imprese, il territorio ha bisogno degli investimenti di quelle grandi».
Rossi ha poi ribadito che la Toscana non ha solo «paesaggi splendidi, bellezze artistiche e buon vivere», ma ci sono anche ricerca, industria, produzione e lavoro.
E c’è il fatto che l’accordo di programma firmato ieri segna l’avvio di una stagione nuova per la Regione Toscana, che per la prima volta ha deciso di utilizzare i fondi europei anche per finanziare le grandi aziende e le multinazionali, in passato escluse dai contributi pubblici. Dietro questa scelta c’è la volontànecessità di tenere ancorati al territorio gruppi strategici per l’occupazione e l’innovazione, nella speranza che trainino la filiera e l’indotto.
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