Al gruppo Piquadro le borse The Br idge
L’ad Marco Palmieri: «Voglio creare un polo di brand made in It aly di fascia premium»
a «The Bridge è un marchio con alle spalle quasi 50 anni di storia. È il simbolo di un know-how, quello della tradizione pellettiera toscana, che dà valore al made in Italy. Entrare in questo mondo ci è sembrato affascinante». Marco Palmieri, presidente e amministratore delegato del Gruppo Piquadro, annuncia con queste parole l’acquisizione dell’80% del capitale di Il Ponte Pelletteria Spa cui fa capo il marchio fiorentino The Bridge. L’azienda toscana, fondata nel 1969 e nota per le borse e gli accessori conciati naturalmente, ha chiuso il 2015 con ricavi per circa 22,2 milioni di euro, Ebitda negativo per 0,6 milioni, una perdita netta di 2,6 milioni di euro e una posizione finanziaria netta negativa per 8,5 milioni. Attualmente conta 63 dipendenti diretti e 25 occupati nel retail.
L’operazione, che si chiuderà il 31 dicembre, vedrà Piquadro corrispondere 3,2 milioni di euro per l’acquisto delle partecipazioni e per rilevare l’indebitamento dell’azienda to- scana «che oscilla tra gli 8,5 e i 9,5 milioni di euro», dice Palmieri. Il gruppo avrà l’opportunità di salire al 100% delle quote entro il 2023, ma per ora il 20% della compagine societaria rimane a Fiorenza Benvenuti, socia fondatrice, e Novella Ferri, ciascuna delle quali detiene una quota del 10%. «In Piquadro abbiamo riconosciuto il partner giusto, in grado di capire e rispettare i nostri valori fondanti», dice Ferri.
L’obiettivo del nuovo azionista di maggioranza di The Bridge è «portare il brand a raddoppiare il fatturato attuale» dice Palmieri. Facendo leva su una rete commerciale da sviluppare in Italia e all’estero a partire dai sei monomarca The Bridge attualmente aperti in Italia (di cui tre outlet), ma anche sul digitale «cui Piquadro deve circa il 10% delle proprie vendite proprio all’e-commerce».
L’acquisizione di The Bridge da parte di Piquadro si inserisce in un piano più ampio: «Vorremmo dare vita a un polo che riunisca brand made in Italy di fascia premium che siano accomunati da una forte riconoscibilità e da un posizionamento chiaro in termini di prodotti. Ho ragione di credere che una sinergia di questo tipo possa portare ai brand benefici reciproci» dice Palmieri. Il fondatore evidenzia, infatti, i vantaggi che Piquadro, azienda che ha chiuso l’anno fiscale 2015/16 al 31 marzo con fatturato a 69,3 milioni di euro (+3,1% ), otterrà in seguito all’acquisizione di The Bridge: «Avremo modo di confrontarci con una realtà manifatturiera eccellente sulla quale vorremmo fare leva per continuare il procedimento di reshoring che abbiamo avviato anni fa. Oggi il 20% dei nostri prodotti è made in Italy».
Palmieri sottolinea l’importanza di una filiera corta e all’avanguardia: «È quello che fa la differenza. Ora, complice l’acquisizione di The Bridge, stiamo pensando di integrarla ulteriormente, riportando alcuni fasi produttive internamente e rendendole più efficienti» chiosa Palmieri. Advisor dell’operazione è Mediobanca: «È un vero piacere per Mediobanca continuare la collaborazione con Piquadro iniziata con la quotazione e mai interrotta – ha detto Stefano Rangone, direttore centrale di Mediobanca -. Piquadro rappresenta un esempio italiano di successo per innovazione, creatività e qualità».