Mattarella: togliere alibi ai Comuni anti-migranti, l’Europa sia più matura
L’incontro con i Prefetti
pDetto il giorno dopo la vittoria di Donald Trump poteva assumere un significato più forte se non fosse che Sergio Mattarella ripete da tempo lo stesso concetto. Una “sveglia” all’Europa che sul tema delle politiche migratorie mostra la corda e rende visibili le sue fragilità. «Serve un’Europa più matura ma anche più unita e più ambiziosa». Lo diceva ieri all’incontro con i prefetti a cui spetta la gestione delle politiche dell’immigrazione ma quel richiamo assume un senso nuovo ora che gli Stati Uniti hanno un nuovo presidente e la politica europea è chiamata a una nuova sfida di efficacia e compattezza. Il primo banco di prova, non l’unico, è certamente quello più urgente che ha a che fare con la gestione di un fenomeno che se non gestito unitariamente può sgretolare i rapporti di solidarietà all’interno dell’Unione. «Si tratta - diceva il capo dello Stato - dello stesso impegno che conduciamo come Paese all'interno dell’Unione europea perché siano rispettate le decisioni assunte a Bruxelles sulla ripartizione dei migranti: un’equa distribuzione dei pesi anche al nostro interno è coerente con quella nostra richiesta e la rende più credibile».
Ma quello con Bruxelles è solo un lato del problema. L’altro lato riguarda il nostro Paese, il modo in cui le forze politiche dibattono sul tema immigrazione, la mancanza di unità interna che non consente una gestione razionale dell’emergenza. È qui che, di nuovo, Mattarella punta l’indice: contro partiti che cedono alla propaganda sottraendosi all’impegno pubblico a cui sono tenute le istituzioni locali. «Occorre togliere ogni alibi a quanti all’interno del nostro Paese intendono sottrarsi ai doveri di solidarietà con le altre città e con gli altri cittadini». Non ci sono «illusorie semplificazioni» nè «miopi nazionalismi», e chi fa queste promesse è consapevole della fragilità di quelle strade. L’unica praticabile è quella ripartizione concordata in Europa ma che deve esserci anche in Italia. Il riferimento va a quei casi in cui, anche piccoli centri, si sono rifiutati di accogliere i migranti.
E proprio in questi giorni in cui continua la tensione tra Italia e Bruxelles per scontare dal patto di stabilità le spese per i migranti ma soprattutto per affrontare la ricostruzione post sisma e per la prevenzione, il ca-
IL RUOLO ITALIANO «Miopie nazionalistiche impediscono alla Ue di svolgere il proprio compito storico ma l’Italia resti all’altezza della sua civiltà»
po dello Stato sembra prendere una posizione netta. «Non lasceremo soli concittadini che vivono il disagio di una sistemazione provvisoria e sono angosciati per il loro domani. Siamo con loro perché siamo una comunità. Loro sono l’Italia e l’Europa, come lo siamo tutti noi». Infine, la lotta alla corruzione, altro “pallino” del suo mandato presidenziale. «La legalità - ha detto ieri - è una frontiera decisiva, sulla quale si misura la credibilità dell’interno nostro sistema. Non sono consentiti sottovalutazioni e ripiegamenti. Nel mercato globale, la presenza di infiltrazioni criminali, o di aree di illegalità, o la rassegnazione verso fenomeni di corruzione recano un danno enorme al prestigio delle istituzioni e alle potenzialità di sviluppo».