I «ricatti» degli indagati per ottenere gli appalti
pUn presunto ricatto per ottenere l’assegnazione di commesse nelle grandi opere. Le vittime sarebbero state due «esponenti di Impregilo e Condotte», le società azioniste di Cociv, il consorzio che sta costruendo la Tav Milano-Genova. Il particolare è riportato negli atti dell'inchiesta “Amalgama” della Procura di Roma, che ha portato agli arresti 21 persone, tra le quali Giandomenico Monorchio, il figlio dell’ex ragioniere dello Stato, e Giampiero De Michelis. Nei confronti di tutti sono ipotizzati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta.
De Michelis, secondo l’accusa, ha svolto il ruolo di direttore dei lavori del cantiere della Tav attraverso la società Sintel di Monorchio. Dai documenti investigativi emerge l’interessamento di Monorchio e De Michelis a svariate commesse collegate ai lavori per la Tav. In particolare, attraverso la società Kronotech puntano ai lavori relativi al Tronco Piemonte. Tuttavia De Michelis teme che la commessa possa essere data al- la società Tecno Piemonte. Così il 18 febbraio 2015 riferisce a Monorchio che «avrebbe incontrato esponenti di Impregilo e Condotte» minacciandoli che avrebbe rivelato fatti penalmente rilevanti che riguardavano la Tav.
Nei documenti, infine, è riportato anche un “dossier” di De Michelis, sul quale i magistrati stanno cercando di fare chiarezza. Si parla dell’appalto che ha consentito a Monorchio e De Michelis di ottenere la direzione dei lavori. Nel documento si legge che «per fare la gara ci volevano almeno altre due offerte, Monorchio si occupò di trovarne una e l’altra la trovò P., due offerte che vengono definite d’appoggio, cioè finte». Aggiunge che «analogamente fu fatto per l’assegnazione della gara di tutto il terzo Valico, in questo caso furono invitate altre società esterne, ma si utilizzo il meccanismo del Last Call, cioè tutte le altre presentano offerta, in base a quella più bassa, quella che deve vincere presenta la sua con un euro di meno e vince».