Il Parlamento Ue contro Basilea 4
Anche il Parlamento europeo, dopo la Commissione europea, si è opposto ieri a una revisione troppo restrittiva delle regole patrimoniali delle banche. Il voto nella commissione affari economici è un nuovo tassello nella campagna europea contro norme internazionali che potrebbero penalizzare gli istituti di credito e quindi pesare sulla ripresa economica. A prendere posizione alla fine di settembre nella stessa direzione era stato l'esecutivo Ue. «Le banche europee non devono subire in modo sproporzionato le nuove regole», ha detto Othmar Karas, deputato popolare austriaco e relatore delle questioni bancarie. Karas ha esortato il Comitato di Basilea, che raggruppa le autorità di sorveglianza bancaria a livello mondiale, di considerare il ruolo delle banche nel finanziare l'economia allorché sta dibattendo nuove regole sui requisiti patrimoniali. La risoluzione approvata ieri sarà messa al voto della plenaria tra il 21 e il 24 novembre. Poche settimane fa a prendere posizione era stato anche il vice presidente della Commissione europea. In un discorso qui a Bruxelles, Valdis Dombrovskis aveva affermato: «Vogliamo evitare cambiamenti che porterebbero a un significativo incremento dei requisiti di capitale delle banche europee» (si veda Il Sole/24 Ore del 30 settembre). Il Comitato di Basilea vuole trovare un accordo entro fine anno. Una nuova riunione delle autorità di vigilanza è prevista per il 28-29 novembre. Mentre gli Stati Uniti sono a favore di regole più restrittive, l'Europa frena. Non solo perché il settore bancario è un pilastro del rifinanziamento dell'economia reale, ma anche perché molte banche sono ancora oberate da crediti inesigibili che pesano sui bilanci societari. In origine, il negoziato doveva portare su un chiarimento alleregole dette di Basilea 3, ma agli occhi di molti europei la revisione si sta rivelando talmente ampia da essere definita ormai un pacchetto ex novo, e quindi Basilea 4.