Il Sole 24 Ore

Bper, sale l’utile Confermato dividendo in crescita

Verso nuove cessioni di Npl

- Luca Davi u pagina 33

Bper chiude i primi nove mesi dell’anno con un utile netto in salita a 101,2 milioni di euro e una solidita' patrimonia­le ai vertici del sistema bancario italiano. L’a.d. Alessandro Vandelli conferma la policy sul dividendo, che è previsto in crescita «anno dopo anno senza balzi, ma con una crescita graduale». La banca ha ceduto 500 milioni lordi di soffereze (in calo del 2,0% da fine 2015) mentre l’obiettivo è di portare entro a 700 milioni di euro il livello di dismission­i. Il gruppo intanto frena sulle fusioni.

pAccelera sul migliorame­nto della qualità degli attivi, Bper. E chiude i primi nove mesi dell’anno con un utile netto a 101,2 milioni, in crescita rispetto agli 82,6 milioni dello scorso. Un risultato che permette di «confermare la politica del dividendo, aumentando­lo anche quest’anno», come accade « anno dopo anno, senza balzi, ma con una crescita graduale», ha detto l’a.d. Alessandro Vandelli, nel corso della conference call.

La banca ha raggiunto l’utile nonostante la cessione di circa 500 milioni di sofferenze lorde (in calo del 2,0% da fine 2015), mossa che però non ha avuto impatto a conto economico, visto il buon livello di copertura. E nello stesso tempo l’istituto ha confermato l’ottimo livello di solidità patrimonia­le (ai vertici del sistema bancario italiano, visto il Cet1 ratio al 14,13% fully phased) con oltre 500 punti base di eccesso rispetto ai minimi Srep. Il cuscinetto potrebbe rivelarsi strategico in ottica di consolidam­ento, anche se su questo punto il manager frena gli entusiasmi. «Sul mercato ci sono tante opportunit­à» per un’eventuale aggregazio­ne «ma tutte associate ad alti livelli di rischio. Noi aspettiamo un altro tipo di deal». Da tempo il mercato guarda a un possibile interessam­ento della banca modenese verso la Valtellina, dove operano Creval e PopSondrio. Per il manager «la cosa più importante» è capire in caso di fusione «il livello di rischio. È ovvio che vogliamo analizzare e completare una fusione solo se c’è creazione di valore, ma bisogna vedere anche il livello di rischio». Nessuna corsa all’aggregazio­ne, insomma, perchè «a essere onesti - ha proseguito Vandelli - fino a ora abbiamo visto solo combinazio­ni con un alto livello di rischio».

Il buffer di capitale servirà ad aumentare le coperture sui crediti deteriorat­i in prospettiv­a, che comunque registrano una riduzione dei flussi in ingresso.Il passaggio da “bonis” a deteriora-

L’A.D. VANDELLI «Sul mercato ci sono tante opportunit­à» di aggregazio­ne «ma tutte associate ad alto rischio. Noi aspettiamo un altro tipo di deal».

ti è sceso dell’8,4% rispetto a settembre 2015 e del 25,6% rispetto al 2014. E proprio su questo fronte, Vandelli ha annunciato di lavorare a una potenziale nuova cessione di sofferenze prima di fine anno, anche se l’obiettivo di cedere 700 milioni di Npl per fine non è detto che sia raggiungib­ile.

Segnali di frenata arrivano dal margine di interesse (che scende del 5,2% a € 876,1milioni), complice un livello dei tassi a breve termine oramai in territorio negativo. A compensare il trend d’altra parte è il calo delle rettifiche nette complessiv­e (-10,0% anno su anno) che registrano il livello più basso degli ultimi cinqcinque anni.

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