Azimut aumenta i ricavi e raddoppia l’utile netto
Risultato netto di 54 milioni
Azimut ha registrato nel trimestre ricavi consolidati 186,4 milioni (rispetto a 132,9 milioni nello stesso periodo 2015) e, nei nove mesi, di 498,9 milioni (da 547,6 milioni). L'utile trimestrale si è attestato a 53,5 milioni (da 27,6 milioni del terzo trimestre dell'anno scorso) e nei nove mesi a 121,3 milioni (da 208 milioni).
pTornano a crescere in modo significativo i profitti di Azimut, che nel terzo trimestre ha realizzato un utile netto di 54 milioni di euro, quasi il doppio rispetto allo stesso periodo del 2015. Restano invece inferiori al livello registrato lo scorso anno i risultati dei primi nove mesi dell’anno, periodo in cui la riduzione delle commissioni di performance legate all’andamento dei mercati ha finito per impattare sul risultato netto complessivo (-41% a 121 milioni).
I due volti del bilancio di Azimut sono stati evidenziati anche da Sergio Albarelli: «I buoni risultati del terzo trimestre - ha spiegato il neo a.d. del gruppo - esprimono la sostenibilità del nostro modello di business, la cui validità non è mai stata in dubbio nemmeno nei due trimestri precedenti in cui abbiamo dovuto affrontare fattori contingenti e un contesto particolarmente difficile a causa di fattori esogeni quali incertezza, ampia volatilità, tassi a zero». Sempre maggior rilievo per Azimut hanno le attività all’estero, che a fine ottobre hanno ormai superato il 15% del patrimonio totale di oltre 41 miliardi di euro e che proseguono con forza soprattutto in Australia.
Scendendo nel dettaglio dei conti, Azimut ha registrato ricavi consolidati per 186,4 milioni nel terzo trimestre e per 498,9 milioni nei primi nove mesi, mentre il reddito operativo si è attestato rispettivamente a 64,1 e 121,3 milioni. La posizione finanziaria netta consoli- data risultava inoltre positiva per 249,3 milioni a fine settembre (era di 336,2 milioni a dicembre 2015), mentre nei primi nove mesi dell’anno si sono registrati 115 nuovi ingressi di consulenti finanziari e private banker nel gruppo.
Detto di una raccolta netta che nei primi dieci mesi dell’anno è stata pari a 5,6 miliardi, risultando secondo la società «la migliore nel settore», occorre ricordare come con la cancella- zione da parte della Banca d’Italia del Gruppo Azimut dall’albo delle Sim avvenuta lunedì scorso si sia completato il processo di riorganizzazione che mira a liberare nuove risorse. Parte di queste (circa 133 milioni) sono state già impiegate nella distribuzione del promesso dividendo da un euro, che verrà corrisposto ai soci con pagamento a partire dal 23 novembre prossimo. Con questa operazione, Azimut avrà quindi distribuito nel 2016 un dividendo ordinario totale di circa 200 milioni (1,5 euro per azione) equivalente a un payout dell’80% e un rendimento del 7 per cento.
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L’A.D. ALBARELLI «I buoni risultati esprimono la sostenibilità del modello di business, che non è stata mai in dubbio nemmeno nei due trimestri precedenti»