«Investimenti, scelte opportune Stretta sull’Iva troppo pesante»
Carlo Bonomi Pres. gruppo Fisco di Confindustria
«Siamo soddisfatti per le misure su produttività e investimenti. E fortemente critici per gli interventi sull’Iva: dai nuovi obblighi di comunicazione alla marcia indietro sul recupero in caso di procedure fallimentari per arrivare alle regole penalizzanti per le imprese sui depositi Iva». Carlo Bonomi, presidente del gruppo tecnico Fisco di Confindustria, condensa in questo modo il giudizio sul tandem Dl fiscale e Ddl di bilancio che fisserà le regole tributarie per il 2017.
Perché le regole sui depositi Iva creano così tanti problemi?
Perché, come purtroppo capita spesso, si è scelto di colpire tutti, anche i contribuenti corretti, con obblighi di versamento pesanti per intercettare l’evasione fiscale. E con questo si fa correre un rischio all’Italia. Le merci che provengono dai Paesi extra-Ue entreranno in Europa e, quindi, anche in Italia, attraverso canali stranieri. Chi ci rimetterà è il sistema paese.
La lotta all’evasione Iva però è un grosso problema.
Certo e lo sappiamo. Per questo riteniamo che si debba puntare con decisione sulla fatturazione elettronica piuttosto che tornare periodicamente sugli obblighi legati all’ elenco clienti e fornitori. Tanto più, e lo dice la Corte dei conti, che le misure di contrasto all’evasione che vengono prese non sono monitorate. E sull’unico riscontro disponibile, e analizzato proprio dalla magistratura contabile, il ritorno di incassi è molto più eleva todi quanto previsto. La fatturazione elettronica sarebbe anche la misura cardine sulle semplificazioni che datan totempo aspettiamo: dovrebbe essere ben incentivata e consentirebbe di adempiere in modo quasi automatico. Ma dovrebbe essere accompa- gnata da uno snellimento dei tempi di rimborso, per i quali a quel punto non ci sarebbero più alibi.
Le misure sugli investimenti, invece, vi hanno convinto.
Il piano industria 4.0 ci dovrebbe consentire di recuperare un gap di competitività nei confronti dei nostri concorrenti.
L’anno scorso i super-ammortamenti hanno avuto un forte impatto. Ora la misura è stata confermata. Ci sono ancora margini per investimenti massicci?
Un’ analisi dell’ età dei macchinari aziendali, che hanno un’anzianità medi adi 13 anni, ci dice di sì. Così come potrebbe avere un impatto positivo la rimodulazione degli incentivi su ricerca e sviluppo, anche se purtroppo resta il vincolo di legare il bonus agli investimenti incrementali.
Il comparto del mobile è preoccupato per i limiti al bonus.
Gli sconti sono stati molto efficaci. Perciò sarebbe opportuno tornare alla versione e alle condizioni più favorevoli previste l’anno scorso.
Il Ddl di bilancio prevede, poi, tutta una serie di altre misure, dai Pir all’Iri all’Ace, dove è arrivata una stretta. Che effetto avranno?
Sull’Ace la stretta era attesa per la riduzione del tasso, ma proprio perché questo taglio opera indistintamente su tutte le imprese sarebbe opportuna una misura di riequilibrio per la capitalizzazione delle Pmi. I Pir dovrebbero riuscire a trasferire risorse dagli investitori alle Pmi, ma gli effetti andranno verificati nel tempo. Quanto all’Iri il target sono le imprese piccole che, però, dovranno fare un’attenta valutazione prima di scegliere.
Nel Ddl dovrebbero trovare posto anche le regole di raccordo fisco- nuovi bilanci.
Le norme sono assolutamente necessarie. Sembra che si vada verso una buona soluzione che preservi le imprese da una complessa gestione di un doppio binario tra valori civili e fiscali; le nuove regole dovrebbero applicarsi solo alle nuove operazioni ma non a quelle già in corso.
Che giudizio date della rottamazione delle cartelle?
Ci sembra che siano condivisibili i principi cardine: rimettere in b on is contribuenti in difficoltà e recuperare gettito da destinare alle misure per la crescita. Sarebbe opportuno ampliare le annualità definibili e allargare il più possibile il tempo per pagare. Altrimenti si rischia di mancare l’obiettivo di consentire ai contribuenti di rimettersi in linea.
E la voluntary bis? L’emersione nazionale può giovare al sistema?
Non è un tema nostro, noi siamo per la legalità non per le sanatorie. Quanto alle risorse, credo che la strada maestra sia colpire l’evasione che, tra l’altro, è un elemento di distorsione della concorrenza e del mercato.
Sulle pensioni l’obiettivo è combinare, per esempio con l’Ape, ritocchi alla riforma e staffetta generazionale sul lavoro. L’obiettivo vi sembra raggiunto?
I due principi base sono condivisibili. Bisogna capire se e quanto il costo dell’operazione potrà scoraggiare i lavoratori. In ogni caso le aziende avranno un ruolo di accompagnamento nell’operazione.