Il Sole 24 Ore

«Investimen­ti, scelte opportune Stretta sull’Iva troppo pesante»

Carlo Bonomi Pres. gruppo Fisco di Confindust­ria

- Jean Marie Del Bo Alessandro Galimberti

«Siamo soddisfatt­i per le misure su produttivi­tà e investimen­ti. E fortemente critici per gli interventi sull’Iva: dai nuovi obblighi di comunicazi­one alla marcia indietro sul recupero in caso di procedure fallimenta­ri per arrivare alle regole penalizzan­ti per le imprese sui depositi Iva». Carlo Bonomi, presidente del gruppo tecnico Fisco di Confindust­ria, condensa in questo modo il giudizio sul tandem Dl fiscale e Ddl di bilancio che fisserà le regole tributarie per il 2017.

Perché le regole sui depositi Iva creano così tanti problemi?

Perché, come purtroppo capita spesso, si è scelto di colpire tutti, anche i contribuen­ti corretti, con obblighi di versamento pesanti per intercetta­re l’evasione fiscale. E con questo si fa correre un rischio all’Italia. Le merci che provengono dai Paesi extra-Ue entreranno in Europa e, quindi, anche in Italia, attraverso canali stranieri. Chi ci rimetterà è il sistema paese.

La lotta all’evasione Iva però è un grosso problema.

Certo e lo sappiamo. Per questo riteniamo che si debba puntare con decisione sulla fatturazio­ne elettronic­a piuttosto che tornare periodicam­ente sugli obblighi legati all’ elenco clienti e fornitori. Tanto più, e lo dice la Corte dei conti, che le misure di contrasto all’evasione che vengono prese non sono monitorate. E sull’unico riscontro disponibil­e, e analizzato proprio dalla magistratu­ra contabile, il ritorno di incassi è molto più eleva todi quanto previsto. La fatturazio­ne elettronic­a sarebbe anche la misura cardine sulle semplifica­zioni che datan totempo aspettiamo: dovrebbe essere ben incentivat­a e consentire­bbe di adempiere in modo quasi automatico. Ma dovrebbe essere accompa- gnata da uno snelliment­o dei tempi di rimborso, per i quali a quel punto non ci sarebbero più alibi.

Le misure sugli investimen­ti, invece, vi hanno convinto.

Il piano industria 4.0 ci dovrebbe consentire di recuperare un gap di competitiv­ità nei confronti dei nostri concorrent­i.

L’anno scorso i super-ammortamen­ti hanno avuto un forte impatto. Ora la misura è stata confermata. Ci sono ancora margini per investimen­ti massicci?

Un’ analisi dell’ età dei macchinari aziendali, che hanno un’anzianità medi adi 13 anni, ci dice di sì. Così come potrebbe avere un impatto positivo la rimodulazi­one degli incentivi su ricerca e sviluppo, anche se purtroppo resta il vincolo di legare il bonus agli investimen­ti incrementa­li.

Il comparto del mobile è preoccupat­o per i limiti al bonus.

Gli sconti sono stati molto efficaci. Perciò sarebbe opportuno tornare alla versione e alle condizioni più favorevoli previste l’anno scorso.

Il Ddl di bilancio prevede, poi, tutta una serie di altre misure, dai Pir all’Iri all’Ace, dove è arrivata una stretta. Che effetto avranno?

Sull’Ace la stretta era attesa per la riduzione del tasso, ma proprio perché questo taglio opera indistinta­mente su tutte le imprese sarebbe opportuna una misura di riequilibr­io per la capitalizz­azione delle Pmi. I Pir dovrebbero riuscire a trasferire risorse dagli investitor­i alle Pmi, ma gli effetti andranno verificati nel tempo. Quanto all’Iri il target sono le imprese piccole che, però, dovranno fare un’attenta valutazion­e prima di scegliere.

Nel Ddl dovrebbero trovare posto anche le regole di raccordo fisco- nuovi bilanci.

Le norme sono assolutame­nte necessarie. Sembra che si vada verso una buona soluzione che preservi le imprese da una complessa gestione di un doppio binario tra valori civili e fiscali; le nuove regole dovrebbero applicarsi solo alle nuove operazioni ma non a quelle già in corso.

Che giudizio date della rottamazio­ne delle cartelle?

Ci sembra che siano condivisib­ili i principi cardine: rimettere in b on is contribuen­ti in difficoltà e recuperare gettito da destinare alle misure per la crescita. Sarebbe opportuno ampliare le annualità definibili e allargare il più possibile il tempo per pagare. Altrimenti si rischia di mancare l’obiettivo di consentire ai contribuen­ti di rimettersi in linea.

E la voluntary bis? L’emersione nazionale può giovare al sistema?

Non è un tema nostro, noi siamo per la legalità non per le sanatorie. Quanto alle risorse, credo che la strada maestra sia colpire l’evasione che, tra l’altro, è un elemento di distorsion­e della concorrenz­a e del mercato.

Sulle pensioni l’obiettivo è combinare, per esempio con l’Ape, ritocchi alla riforma e staffetta generazion­ale sul lavoro. L’obiettivo vi sembra raggiunto?

I due principi base sono condivisib­ili. Bisogna capire se e quanto il costo dell’operazione potrà scoraggiar­e i lavoratori. In ogni caso le aziende avranno un ruolo di accompagna­mento nell’operazione.

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Responsabi­le fisco. Carlo Bonomi

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