Semplificazioni ad ampio raggio sulle concessioni
Le procedure per l’acquisizione di lavori, beni e servizi di valore inferiore alle soglie comunitarie si applicano agli appalti, ma anche alle concessioni. Quando queste abbiano un valore che ne determina l’interesse in un mercato esteso, le stazioni appaltanti adottano procedure di gara adeguate e utilizzano mezzi di pubblicità per garantire in maniera efficace l’apertura del mercato.
L’Autorità nazionale anticorruzione ha approvato in via definitiva le linee-guida 4/2016 relative agli affidamenti sottosoglia, evidenziando che le amministrazioni possono ricorrere alle procedure ordinarie, anziché a quelle semplificate, se le esigenze del mercato suggeriscono di assicurare il massimo confronto concorrenziale. Questo deriva dal fatto che le procedure previste dall’articolo 36 del Dlgs 50/2016 hanno un margine di utilizzo molto ampio, applicandosi anche alle concessioni (di servizi e di lavori), che hanno una soglia molto elevata (5,225 milioni di euro). In merito agli affidamenti diretti entro i 40mila euro, l’Anac conferma che la procedura prende l’avvio con una determinazione a contrarre, semplificabile in caso di ordine diretto di acquisto sul Mepa o di acquisizioni di modesto importo.
Le linee-guida sanciscono che la stazione appaltante deve fornire una motivazione adeguata in merito alla scelta dell’affidatario, ma non la vincolano a procedure specifiche, evidenziando come l’onere motivazionale relativo all’economicità dell’affidamento e al rispetto dei principi di concorrenza possa essere soddisfatto mediante la valutazione comparativa dei preventivi di spesa forniti da due o più operatori economici
La deroga al principio di rotazione deve essere eccezionale e la stazione appaltante è tenuta a motivare la scelta se riscontra l’effettiva assenza di alternative o in forza del grado di soddisfazione maturato a conclusione del precedente rapporto contrattuale, e in ragione della competitività del prezzo offerto rispetto alla media dei prezzi praticati nel settore di mercato di riferimento.
L’Anac individua anche due interventi rimessi alla potestà regolamentare delle amministrazioni: la definizione delle modalità per gli affidamenti di valore inferiore ai mille euro, nonché la disciplina delle indagini di mercato e degli elenchi di operatori economici da utilizzare nelle mini-gare per gli affidamenti superiori ai 40mila euro. tuito dal pareggio di bilancio, ha ridato fiato a una spesa che nel 2015 si era fermata 3,5 miliardi sotto i livelli del 2008, per cui i margini di recupero sono ancora ampi. Da questo punto di vista la manovra offre certezze in più, con l’inclusione strutturale del fondo pluriennale tra le entrate utili per il pareggio di bilancio.
Da risolvere resta l’altro problema degli investimenti: le difficoltà di programmazione che portano i Comuni a bloccare più spesa del dovuto. Per evitare risparmi di troppo è in arrivo il Dpcm che riforma gli scambi di spazi finanziari, prevedendo un potere “sostitutivo” statale in caso di ritardi delle regioni (si veda «Il Sole 24 Ore» del 22 settembre). Il giudizio Anci sulla manovra, comunque, rimane sospeso e vincolato al via libera agli emendamenti su sanzioni, turn over e spesa corrente.
LIMITE AMPIO Le procedure più snelle possono essere applicate alle gestioni di servizi con partnership che valgono fino a 5,22 milioni