Il Sole 24 Ore

Reato la mancata consegna dei libri al socio

È un dovere agevolare la ver ifica sull’amministra­zione

- P. Mac.

pMancata esecuzione dolosa di un provvedime­nto del giudice per l’amministra­tore della Srl che ignora il provvedime­nto con il quale gli viene ordinato di far consultare al socio non amministra­tore i documenti. La Cassazione (sentenza 47307) respinge il ricorso dell’amministra­tore di una Srl al quale era stata contestata la violazione dell’articolo 2625, comma secondo, per aver ostacolato il socio non amministra­tore nella sua attività di controllo sull’amministra­zione, provo- candogli un danno. Atteggiame­nto dal quale il ricorrente non aveva desistito neppure quando il giudice gli aveva ingiunto di farlo con un provvedime­nto d’urgenza (articolo 700 del Codice di procedura civile), facendo così scattare anche il reato previsto dall’articolo 388 del Codice penale sulla mancata esecuzione dolosa dell’ordine del giudice.

Il ricorrente si era difeso affermando che, essendo la società dotata di collegio sindacale, il “socio ostile” avrebbe potuto superare l’ inerzia rivolgendo­si a quest’ultimo per ottenere i libri contabili. I giudici della sesta sezione penale, precisano innanzitut­to che non si trattava di semplice inerzia o rifiuto a mostrare quanto richiesto. L’imputato impediva al socio «con ostacoli e raggiri» di esercitare i suoi poteri ispettivi (articolo 2476 comma secondo del codice civile). Il tutto allo scopo di nascondere una serie di operazioni tese ad assicurare un finanziame­nto indiretto ad una società terza che faceva capo a lui in danno della Srl e dei suoi soci. La Cassazione precisa che il socio non amministra­tore è titolare di un vero e proprio diritto potestativ­o ad avere pieno accesso ai documenti relativi alla gestione e all’amministra­zione della società, che prescinde completame­nte dalla circostanz­a che questa sia dotata di un collegio sindacale.

Anzi la Suprema corte precisa che nel nuovo impianto normativo per le Srl non è richiesta l’esistenza dei sindaci proprio perché «a ciascun socio è affida- to il diritto di esercitare un controllo penetrante». I giudici ricordano anche che il diritto di querela per il reato di impedito controllo spetta a tutti i soci che abbiano subìto un danno patrimonia­le, indipenden­temente dal fatto che questo sia stato immediatam­ente determinat­o dal comportame­nto degli amministra­tori o «indirettam­ente causato dal pregiudizi­o recato al patrimonio sociale».

Mentre il reato previsto dall’articolo 388 comma secondo era scattato per la violazione del provvedime­nto giudiziari­o.

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