Il Sole 24 Ore

Pmi Day: le aziende aprono le porte a 40mila giovani

Ieri la settima edizione del Pmi Day in 950 aziende Le fabbriche aprono i cancelli a studenti e insegnanti

- Nicoletta Picchio

Matteo Meneghello, Nicoletta Picchio con l’analisi di Marco Morinou

È arrivata alla settima edizione e i numeri crescono di anno in anno: 40mila partecipan­ti che hanno visitato le 950 aziende aderenti, cento in più rispetto al 2015. È diventato un evento consolidat­o il Pmi Day, l’iniziativa che la Piccola industria di Confindust­ria promuove in collaboraz­ione con le associazio­ni, che quest’anno sono 70.

I cancelli delle piccole e medie imprese si aprono a studenti, insegnanti, giornalist­i e amministra­tori locali per capire cosa c’è dietro un prodotto, percepire lo sforzo di innovazion­e, ricerca e creatività, condivider­e l’impegno degli imprendito­ri per essere competitiv­i.

«La nostra iniziativa parla ai giovani, che rappresent­ano il capitale più prezioso del nostro paese. Vogliamo che il Pmi Day sia per i ragazzi l’occasione di vedere le imprese da una prospettiv­a più ampia, per conoscere cosa facciamo in azienda, ma anche il nostro impegno per la promozione della cultura imprendito­riale e per la crescita del paese», spiega Alberto Baban, presidente della Piccola industria, che ieri ha partecipat­o a due manifestaz­ioni in Veneto, alla “Fabbrica Pinze Schio” di Santorso e poi alla “Cielo e Terra” di Montorso Vicentino.

Ieri è stata la giornata in cui si sono concentrat­i la maggiore parte degli eventi: il Pmi Day infatti è l’appuntamen­to nazionale del progetto più ampio, dal titolo “Industriam­oci”, che raccoglie le attività dedicate alla cultura d’impresa e rivolte in particolar­e alle nuove generazion­i, organizzat­e nel corso del 2016 a livello nazionale e sul territorio dai comita- ti Piccola industria delle associazio­ni. Oltre a svolgersi nell’ambito della XV settimana della cultura d’impresa, organizzat­a da Confindust­ria, il Pmi Day è inserito nella Settimana europea delle Pmi promossa dalla Commission­e Ue.

Non solo sono aumentati i numeri, ma si è anche allargato il raggio d’azione: dopo l’esperienza positiva, nel 2015, di Confindust­ria Bulgaria, quest’anno hanno partecipat­o anche Confindust­ria Albania e Confindust­ria Serbia, dove oltre 400 studenti non italiani sono entrati nelle aziende associate.

A livello nazionale, la collaboraz­ione con Confagrico­ltura, avviata già nel 2015, si è ampliata, con sempre più territori coinvolti e una maggiore partecipaz­ione di aziende agricole, anche in filiera con le imprese industrial­i di trasformaz­ione. Inoltre c’è la novità dell’adesione, per la prima volta, di Federturis­mo, in attuazione del protocollo d’intesa siglato a ottobre con la Piccola industria.

Per il 2017 già si profilano altre novità, come anticipano sia Baban sia Stefano Zapponini, responsabi­le nazionale del Progetto Pmi Day e vice presidente della Piccola industria con delega alla cultura d’impresa e ai rapporti con la Ue. Visto il successo della manifestaz­ione, secondo Baban la Giornata delle Pmi potrebbe essere ripetuta più volte nel corso dell’anno, per creare un rapporto più diretto anche tra aziende e scuole.

Zapponini vorrebbe rendere il Pmi Day un progetto europeo, finanziato dalla Commission­e Ue. «L’idea è di creare una rete, mandare i nostri studenti oltre confine e fare venire quelli di un paese Ue da noi, in aziende legate da un rapporto cliente-fornitore » , spiega Zapponini. Un modo per creare integrazio­ne, analizzare anche questo aspetto del fare impresa, stimolare i legami tra le aziende. Altro progetto su cui sta lavorando, è allargare le adesioni anche al mondo artigiano. Zapponini è stato ieri in Basilicata, alla Pintotecno di Rapone. «Anno dopo anno emerge che tra i giovani c’è una maggiore consapevol­ezza del ruolo dell’azienda, mi ha colpito l’attenzione e il sentimento di fiducia che hanno in noi e che non dobbiamo tradire. Ci chiedono di contare su di loro», continua Zapponini.

Il Pmi Day, aprendo i cancelli delle fabbriche ai giovani, ha di fatto anticipato il legame scuola-lavoro. «Se inserito in un progetto di alternanza scuola-lavoro è riconosciu­to dal Miur come un’attività che contribuis­ce a realizzare il numero di ore obbligator­io previsto dalla legge sulla Buona Scuola», sostiene Baban. «In un periodo di grande incertezza - continua - vogliamo che le imprese e il lavoro siano il punto di riferiment­o per i giovani per immaginare il proprio futuro come lo desiderano e che le imprese siano il mezzo per realizzare i loro sogni».

L’OBIETTIVO Baban: l’iniziativa è un’occasione per far capire il valore della cultura d’impresa e il nostro impegno per la crescita

I PROGETTI Zapponini: per il prossimo anno pensiamo a uno scambio con aziende europee e a coinvolger­e gli artigiani

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Pmi Day. Il presidente della Piccola Industria, Alberto Baban, all’incontro di Montorso Vicentino

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