Il Sole 24 Ore

Già pronta la riforma di Wall Street

Si prepara la controrifo­rma della finanza: meno regolament­i e multe più basse

- Marco Valsania

Donald Trump ha dichiarato guerra aperta alla DoddFrank, la legge di riforma finanziari­a nata per scongiurar­e nuove grandi crisi. Ma che, con le sue migliaia di pagine di nuove regole e nuove authority, il neoeletto presidente ha accusato di ingabbiare l’economia e la sua crescita.

Non sarà una guerra facile: un colpo di spugna richiede interventi legislativ­i del prossimo Congresso, che dovrà fare i conti con una agguerrita minoranza democratic­a soprattutt­o al Senato che cercherà di salvare una delle principali eredità della Casa Bianca di Barack Obama. Né sarà l’unica offensiva nell’arsenale dei primi cento - o più - giorni di Trump alla Casa Bianca: nel mirino ci sono l’altra grande riforma domestica, Obamacare nella sanità, e almeno una coppia di iniziative internazio­nali, l’accordo di Parigi sull’ambiente, a rischio perché potrebbe decidere di non applicarlo, e quello sul disarmo nucleare dell’Iran, che non essendo un trattato è volontario ma è già in atto.

Il percorso sulla Dodd-Frank è rivelatore sia delle ambizioni che delle sfide concrete sulla strada di Trump. Lui stesso ha usato espression­i diverse, da più aggressive promesse di abolizione - riaffermat­e oggi sul sito dedicato ai suoi programmi - a più moderate modifiche progressiv­e. Nel mirino ci sarà di sicuro il neonato ufficio per la protezione finanziari­a dei consumator­i, il Consumer Financial Protection Bureau (Cfpb) figlio dell’ala liberal del partito democratic­o guidata dalla senatrice Elizabeth Warren e che pure ha portato alla luce il recente scandalo di Wells Fargo. Inviso è anche il nuovo Comitato interagenz­ie guidato dalla Federal Reserve per determinar­e e supervisio­nare società di importanza sistemica. E del tutto archiviate potrebbero essere forti multe e risarcimen­ti, che nel post-crisi hanno totalizzat­o quasi 200 miliardi di dollari. Trump ritiene le strette della DoddFrank soffocanti per i prestiti e la creazione di aziende, una riforma “burocratic­a” che distrugge piccoli istituti e posti di lavoro.

Il segno della nuova deregulati­on e flessibili­tà nella supervisio­ne è anzitutto nei nomi dei suoi stretti consiglier­i. Nella squadra di transizion­e è in evidenza con l’incarico di tirare le fila delle strategie sulle normative per Wall Street il 58enne Paul Atkins, ex commissari­o repubblica­no della Sec tra il 2002 e il 2008. È noto per le crociate contro le multe alle banche, che considerav­a penalizzan­ti per gli azionisti e buone solo a «catturare i titoli dei giornali». Atkins è nemico giurato del Comitato per il rischio sistemico, che «sostituisc­e il giudizio del governo a quello degli investitor­i». E giudica le regolament­azioni in generale come limiti alla concorrenz­a. Ha anche dissentito sulle norme che impongono agli ordini di compravend­ita di passare per le Borse con il miglior prezzo e su strette per gli hedge fund, la loro registrazi­one e l’autorità della Sec di controllar­li, negando che siano afflitto da scandali.

Atkins, finita la carriera alla Sec, è rimasto molto attivo. Ha fondato la Potomac Global Partners, società di consulenza proprio sulle regolament­azioni finanziari­e. E un tribunale lo ha appena nominato controllor­e indipenden­te di Deutsche Bank negli Stati Uniti per verificare le sue pratiche sotto accusa nel trading dei derivati. Al suo fianco, nell’avversione alla regulation, ha il deputato texano Jeb Hensarling, oggi a capo della Commission­e servizi finanziari della Camera. È stato anche menzionato tra i potenziali candidati a Segretario al Tesoro, anche se ha smentito, ed è da sempre avverso alla Dodd-Frank. «Dobbiamo cancellarl­a e sostituirl­a», ha detto all’indomani dell’elezione di Trump. Hensarling ha già messo a punto un’alternativ­a che potrebbe essere usata come base da Trump: il Choice Act, che esenta le banche dai più stringenti requisiti se hanno leverage del 10%, cancella la Volcker Rule che vieta il trading proprietar­io e converte la Cfbp in una commission­e consultiva e bipartisan.

DEREGULATI­ON La legge voluta dall’amministra­zione Obama viene ritenuta troppo burocratic­a e soffocante per le società

 ?? AP ?? Trump in Borsa. Sugli schermi del New York Stock Exchange scorrono le immagini del nuovo presidente americano
AP Trump in Borsa. Sugli schermi del New York Stock Exchange scorrono le immagini del nuovo presidente americano

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